Slack è l'ultimo unicorno arrivato in borsa, per ora con ottimi risultati. Fresco di quotazione, ha una capitalizzazione di 19 miliardi di dollari. Dietro il successo di questa piattaforma per l'organizzazione dei gruppi di lavoro e la condivisione di file c'è Stewart Butterfield. La sua è una storia di successo, anche se proprio la sua più riuscita creatura è frutto di un fallimento.
Butterfield, nato nel 1973, trascorre i primi anni in un villaggio di pescatori della costa canadese: Lund, neppure 300 abitanti. Quando si trasferisce a Victoria con la famiglia, i genitori gli regalano un pc: sono i primi anni '80 e Stewart è il primo nel suo gruppo di amici a possederne uno. Al momento di scegliere l'università, però, opta per qualcosa di completamente diverso: filosofia.
Il pallino per la tecnologia rimane: durante il collage lavora come web designer e mette da parte qualche risparmio, che investe nella startup di un amico, Jason Classon: Gradfinder.com, un social per studenti. Sei mesi dopo, nonostante la bolla di internet sia appena scoppiata, la società viene venduta. Butterfield passa all'incasso e reinveste: con Classon e l'allora moglie Caterina Fake, fonda la Ludicorp.
Il nome non dice granché. Molto più famoso e' il suo prodotto principale: Flickr. Il sito permette di condividere le proprie fotografie. È il 2004. Lontano da nuove bolle e con i valori delle compagnie tecnologiche in crescita, Flickr ha grande successo e attira l'attenzione dei pesci grossi. Alla Ludicorp si presenta Yahoo e, pochi mesi dopo il lancio della piattaforma, scuce una ventina di milioni.
Butterfield e la moglie diventano milionari e restano all'interno di Yahoo fino al 2008. Quando l'imprenditore decide di mollare la compagnia, torna al suo primo amore: creare un gioco multiplayer online. In fondo Ludicorp era nata soprattutto per con questo obiettivo. Forse Butterfield non lo sapeva ancora, ma proprio la scelta di coinvolgere più giocatori contemporaneamente avrebbe fatto la sua fortuna.
Chiama alcuni colleghi dei tempi di Ludicorp e fonda la Tiny Speck, che nel 2011 sviluppa Glitch. Il gioco, però, non sfonda. Il suo stesso creatore lo avrebbe definito, qualche anno dopo, "troppo bizzarro" per quei tempi. Una cosa però funzionava alla grande: il sistema di comunicazione interno tra i giocatori, che permetteva di chattare.
Butterfield ci lavora e lo rende indipendente. È la radice di quello che diventerà Slack, lanciato nel 2014. Design essenziale, facilità di utilizzo, gestione agile dei gruppi di lavoro, fruizione efficace sia su smartphone che su pc: Slack conquista i grandi investitori della Silicon Valley, tra cui il venture capital Andreessen Horowitz, uno dei primi a credere (tra i tanti) in Facebook e AirBnB.
Nel 2015 Slack vale già un miliardo di dollari. Quando si presenta a Wall Street, ha ricevuto 1,4 miliardi di dollari in fondi privati. Al suono della campanella, Stewart Butterfield è diventato miliardario: round dopo round, la sua quota si e' diluita fino al 7%. Cioè, al momento, piu' di 1,3 miliardi di dollari.