La città e contea di San Francisco ha approvato un’ordinanza che mette ufficialmente al bando le tecnologie per il riconoscimento facciale da uffici pubblici e organi di controllo del territorio. Prima nel suo genere, la misura è stata votata martedì dall’assemblea dei supervisor della città, che hanno così deciso di “mettere fine a una invasiva sorveglianza delle aree pubbliche”.
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“Questo è davvero come dire: ‘Possiamo avere sicurezza senza essere uno Stato securitario. Possiamo avere buone politiche senza essere uno Stato di polizia’”, ha spiegato Aaron Peskin, rappresentante distrettuale e proponente dell’ordinanza: “Parte di questo consiste nel costruire fiducia nella nostra comunità attraverso una corretta informazione della stessa, non con tecnologie da Grande Fratello”.
Approvata con otto voti a favore e uno contrario, l’ordinanza dovrà essere confermata in una seconda votazione che comprenda anche i due assenti. L’aspettativa, anticipa il Guardian, è che la norma sarà definitivamente approvata la prossima settimana.
Dall’identificazione dei criminali al controllo delle folle nei concerti, il riconoscimento facciale prevede l'impiego di algoritmi capaci di associare un’identità a un volto noto. Confrontando un’immagine con archivi che contengono milioni di foto, le moderne tecnologie sono in grado di dare un nome a una persona in pochi secondi. Tuttavia, per molti questo tipo di controllo è considerato eccessivo rispetto alla compressione del diritto alla privacy che genera.
Il riconoscimento facciale funziona generalmente in due modi: nel primo caso, un’immagine estrapolata da un video viene utilizzata per compiere un’identificazione; in altri casi, sistemi dotati della capacità di effettuare l’identificazione in tempo reale sono capaci di assegnare istantaneamente un’identità alle persone che passano davanti a una telecamera.
La nuova norma approvata in California rende illegali tutte e due le modalità, imponendo la sospensione di qualunque attività di riconoscimento facciale già in essere. Agenzie governative e polizia saranno inoltre obbligate a divulgare gli inventari delle tecnologie in loro possesso.
Come riportato dal Guardian, chi critica simile misura si appella all’esigenza di fornire alle forze dell’ordine gli strumenti più efficaci per il contrasto alla criminalità, in particolare in luoghi affollati ed eventi particolarmente sensibili.
Ma come obiettato dai proponenti, le tecnologie per il riconoscimento facciale non sono realmente efficaci. Numerosi rapporti indicano come siano soggette ad alte percentuali di falsi positivi, oltre ad avere difficoltà nel riconoscere in particolare la fisionomia di afroamericani e donne.