Piccoli rigonfiamenti, sufficiente però a distorcere l'immagine del display, ammaccature e graffi. Ma anche problemi di visualizzazione più consistenti. Alcuni revisori che hanno potuto testare in anteprima il Galaxy Fold, lo smartphone pieghevole di Samsung, stanno segnalando difetti dopo appena due giorni di utilizzo. La società sud-coreana ha promesso approfondimenti. Ma intanto paga in borsa, cedendo il 3%.
Che problemi ha il Fold
Diverse testate hanno individuato i difetti, affermando di non aver “forzato” il meccanismo di piegamento ma di aver utilizzato lo smartphone come farebbe nella vita di tutti i giorni. Dieter Bohn di TheVerge ha fotografato le crepe e i graffi comparsi dopo poche ore. Steve Kovach di Cnbc ha pubblicato su Twitter un video in cui lo schermo principale, “dopo appena un giorno di utilizzo”, funziona a intermittenza ed è interrotto da una striscia centrale nera che divide il display in due parti. Mark Gurman di Bloomberg parla di un Fold “rotto” quasi subito, anche se dalle sue foto si capisce che il giornalista ha rimosso la pellicola protettiva, che nel caso del Fold non è aggiunta successivamente ma è parte integrante del display e non deve essere staccata.
La risposta di Samsung
Alcuni guasti si spiegano quindi con la rimozione della pellicola protettiva. Altri invece rimangono senza risposta. Samsung ha diffuso un comunicato nel quale afferma che, dopo aver invitato ai media “un numero limitato” di Fold, ha ricevuto “alcune segnalazioni relative al display principale”. “Controlleremo attentamente queste unità di persona per determinare la causa del problema”, ha scritto Samsung.
Quanto allo “strato protettivo superiore”, è un elemento che “fa parte della struttura del display progettato per metterlo al riparo da graffi non intenzionali. La sua rimozione o l'aggiunta di adesivi al display principale possono causare danni. Ci assicureremo che queste informazioni siano chiaramente fornite ai nostri clienti”. Lo stesso avvertimento è contenuto su alcune confezioni. Sarà con tutta probabilità aumentata la sua evidenza. Per ora, quindi, Samsung risponde solo a una delle due questioni, ma non spiega perché alcuni pieghevoli mostrino difetti dopo pochissimo tempo.
Il rischio di arrivare primi
Alla fine di marzo, la società aveva diffuso un video in cui alcune macchine aprivano e chiudevano il Fold per migliaia di volte. Secondo il test - ha assicurato Samsung – lo smartphone avrebbe resistito a 200.000 piegamenti. Cioè un centinaio al giorno per cinque anni. Già in quella clip si notava una sottile crepa (anche se si potrebbe trattare di un semplice riflesso). Ma il tema è un altro: i test di laboratori, per quanto intensi, non sono una garanzia assoluta.
Se è vero che nessuno piega uno smartphone migliaia di volte, di continuo, in poche ore, è anche vero che l'utilizzo quotidiano è meno lineare. Per una semplice ragione: le nostre mani e le nostre tasche non sono macchine e non riproducono lo stesso identico movimento. Possibile che un grande gruppo come Samsung possa arrivare alla vigilia dell'esordio senza conoscere difetti come questo? Possibile, come dimostra il Note 7, ritirato a poche settimane dal lancio per un anomalo surriscaldamento della batteria. Sia chiaro: potrebbe essere solo un inciampo che riguarda solo pochi dispositivi.
Ma arrivare per primi in un nuovo mercato, come stanno facendo Samsung e Huawei per i pieghevoli, ha vantaggi e rischi. Si prende posizione, anche senza rivoluzionare i bilanci nel breve periodo e si rilancia il marchio. Ma fretta e problemi tecnici (ancora da verificare) farebbero più danni di un ritardo di qualche mese.