Internet è la seconda fonte informativa sull'amministrazione pubblica, appena dopo la televisione. È quanto rivela una ricerca dell'Istituto Piepoli, secondo cui gli italiani restano affezionati al grande schermo ma il web sta diventando protagonista ogni giorno di più, guadagnando anche in affidabilità. La richiesta dei cittadini è di avere possibilità di partecipazione e informazioni in tempio reale.
Il digital divide? Solo sopra i 54 anni
L'indagine (compiuta il 14 maggio su un campione rappresentativo della popolazione di oltre 18 anni) illustrata nel corso della conferenza stampa di presentazione del 'Pa Social day', mostra che il 47% degli italiani si aspetta di trovare le comunicazioni della Pa su Internet (contro il 64% dalla tv e il 39% dai giornali), ma la percentuale sale al 59% nella fascia d'età 18-34 anni e arriva al 58% tra i 35 e i 54 anni. Questo significa che i social network hanno fatto proseliti e che il 'digital divide' esiste solo per una fetta di popolazione superiore ai 54 anni: in questa fascia d'età sceglie Internet solo il 27%. Aumenta però - secondo l'Istituto Piepoli - l'attendibilità della rete, nonostante il diffondersi di 'fake news' e il caso Cambridge Analityca: più di quattro italiani su dieci si fidano delle informazioni che ricevono sul web dalle pubbliche amministrazioni e nella fascia 18-54 anni il dato supera il 50% e, in questo caso, il web è appaiato alla tv. Sei italiani su dieci considerano i social un'importante occasione di lavoro e il 90% chiede alla Pa maggiore possibilità di partecipazione e informazioni in tempo reale.
Verso il PA Social Day
"L'invito degli italiani alla Pa è di avere informazioni senza cercarle: vogliono essere informati in modo semplice e intuitivo - ha spiegato Livio Gigliuto, direttore dell'istituto Piepoli - Dagli italiani arriva un invito alla pubblica amministrazione a stare sempre di più dove i cittadini vogliono incontrarla, farsi trovare senza farsi cercare, accorciare le distanze". "I nuovi dati dell'Istituto Piepoli sul rapporto tra cittadini e Pubblica amministrazione - spiega il presidente dell'associazione Pa Social Francesco Di Costanzo - ci spingono a fare sempre di più sulla nuova comunicazione pubblica. È ormai evidente che web, social network, chat, sono straordinari strumenti di servizio pubblico, mezzi scelti dagli italiani per informazioni e servizi nella quotidianità, anche nel rapporto con enti e aziende pubbliche. L'Italia è piena di ottime pratiche di utilizzo di queste piattaforme per il servizio al cittadino, superato da tempo il dibattito sull'utilità della presenza o meno su questi strumenti, oggi dobbiamo impegnarci sulla qualità dei servizi e delle informazioni, sull'affidabilità, sull'innovazione, sul riconoscimento delle nuove figure professionali, sull'organizzazione, dare gambe e rendere 'normale' questa rivoluzione sempre più concreta. È per questo che per la prima volta in Italia dedichiamo una giornata ai tanti significati e obiettivi della nuova comunicazione pubblica. Il Pa Social Day, che ci celebra il 6 giugno in tutta Italia, sarà un grande momento di partecipazione, dibattito, confronto e crescita su temi che riguardano la vita di tutti i giorni".