Un’altra grossa azienda ha deciso di saltare sul carro della blockchain, proponendo addirittura un telefono interamente basato su questa tecnologia. Di sicuro, andando oltre le parole d’ordine del marketing, si tratta di un dispositivo che intende capitalizzare sugli utenti di criptovalute. Il produttore di telefoni HTC, grossa impresa taiwanese che però negli ultimi anni ha perso quote di mercato, ha deciso di rilanciare sviluppando un nuovo smartphone Android incentrato su blockchain, ovvero su quel tipo di tecnologia decentralizzata alla base di Bitcoin e di altre criptovalute.
Il telefono - di nome Exodus - sarà dotato di un portafoglio (wallet) universale e di un hardware apposito per proteggere e facilitare l’utilizzo di criptovalute e di applicazioni decentralizzate. Ma HTC vorrebbe anche creare una sua piattaforma blockchain, con i telefoni Exodus a fare da nodi - riferisce The Next Web - per facilitare il trading di monete digitali tra gli utenti dello smartphone.
A guidare questo progetto e le altre iniziative dedicate alla blockchain sarà Phil Chen, già responsabile del visore per la realtà virtuale dell’azienda, Vive. “Attraverso Exodus, siamo contenti di poter supportare protocolli come Bitcoin, Lightning Networks, Ethereum”, ha dichiarato Chen. “Vorremmo supportare l’intero ecosistema blockchain, e nei prossimi mesi annunceremo nuove partnership”. HTC potrebbe anche accettare pagamenti in criptovalute per il suo telefono, di cui però non c’è ancora un prezzo.
Lo smartphone di HTC, anche se è il primo annunciato da una azienda di peso, dovrà vedersela almeno con un altro concorrente. Anche la società Sirin Labs sta infatti lavorando su un telefono incentrato su blockchain e criptovalute, che sarà prodotto dalla taiwanese Foxconn, e potrebbe uscire già ad ottobre. Si chiamerà Finney, costerà circa 999 dollari, e offrirà un portafoglio offline (cold storage), oltre a vari sistemi di protezione e autenticazione. Naturalmente bisognerà vedere quanto questo genere di dispositivi riusciranno effettivamente a offrire in più e meglio rispetto a normali smartphone che possono già integrare servizi e funzioni legate alla criptovalute, o ulteriori protezioni, attraverso dei software.
HTC ha assistito a una riduzione della sua quota di mercato globale dall’11 per cento del 2011 a meno dell’1 per cento nel 2017. Ed è possibile che affidi parte del suo rilancio, anche di immagine, al mondo delle criptovalute. In ogni caso l’attenzione di grosse aziende tech verso blockchain e dintorni è in crescita, tanto che qualche giorno fa pure Facebook ha annunciato una nuova unità dedicata a questa tecnologia, anche se ancora non è chiaro che progetti e intenzioni abbia. Mentre il colosso sudcoreano dell’elettronica Samsung vorrebbe usare la blockchain per gestire alcune attività di logistica e approvvigionamento.