Tra una settimana l’iPhone X, l’ultima creatura della Apple, compirà sei mesi. In vendita dallo scorso 3 novembre, secondo alcuni osservatori il top di gamma del 2017 dell’azienda di Cupertino starebbe incontrando più difficoltà del previsto a farsi apprezzare sul mercato. Tradotto in soldoni, non starebbe vendendo abbastanza.
Lo sostiene la società statunitense Consumer Intelligence Research Partners (Cirp) che si occupa di ricerche di mercato. Secondo Cirp, nel primo trimestre del 2018 le vendite dell’iPhone X hanno contato per appena il 16% del totale degli smartphone targati Apple acquistati dai consumatori. Meno cioè dei modelli precedenti, l’iPhone 8 e l’8 Plus.
Un insuccesso annunciato?
“A dicembre 2017 la quota di iPhone X venduti toccava quota 20%”, analizza Josh Lowitz, cofondatore di Cirp. Nello stesso periodo, tra dicembre e fine marzo, i due modelli precedenti hanno invece visto aumentare il loro peso specifico nel totale delle vendite dei cellulari di Cupertino, “passando da 41% a 44%).
“Il primo trimestre dell’anno segna di norma il dato di riferimento con cui confrontare la domanda di iPhone – prosegue Lowitz -; arriva immediatamente dopo il boom per il lancio del nuovo dispositivo e prima del momento in cui i produttori cominciano ad anticipare i nuovi modelli”.
Ma “dopo l’iniziale eccitazione per le caratteristiche dell’iPhone X lo smartphone portabandiera sembra essersi guadagnato soltanto una piccola quota delle vendite”. Il motivo? Difficile individuarne uno soltanto, ma certamente il prezzo è uno degli fattori principali.
L’ultimo modello supera agevolmente i mille euro: “Apple confidava che la gente sarebbe stata disponibile a spendere così tanto – commenta Quartz – ma la diminuzione, anno dopo anno, nelle vendite significa che la fiducia era mal riposta”.
E poi le modifiche al design dei suoi telefoni, dal tasto centrale che è scomparso dall’ultimo modello all’arrivo della ingombrante tacca che contiene la fotocamera per il riconoscimento facciale. Insomma, qualcosa è andato storto: lo denunciava anche Ming-Chi Kuo, l'analista di Kgi Securities esperto di Apple, secondo cui in estate arriverà lo stop alla produzione dell’iPhone X. E poi ancora quella storia delle telefonate a cui sarebbe impossibile rispondere, perché non comparirebbe l’apposito tasto verde da schiacciare.
In attesa dei dati ufficiali
L’insuccesso dell’ultimo prodotto di Cupertino campeggia sui siti di mezzo mondo e viene pronosticato un po’ da tutti: Neil Campling, analista di Mirabaud Securities, in un’intervista alla Cnbc ha detto di credere che “l’iPhone X sarà morto entro quest’anno a causa del suo prezzo troppo elevato”. Anche secondo la banca d’investimento statunitense Merrill Lynch e J.P. Morgan le vendite della Apple sarebbero diminuite nel corso degli ultimi mesi del 2017: siamo nel campo delle ipotesi – in attesa dei report ufficiali che verranno rilasciati a inizio maggio -, ma Cnbc e Fortune riferiscono di una possibile flessione nelle vendite analizzando i dati della società Taiwan Semiconductor, un’azienda che rifornisce Apple con piccole parti dei suoi smartphone e che ha ritoccato verso il basso le stime sui ricavi (che in buona parte dipendono proprio da Cupertino).
Insuccesso o no, sarà il tempo a dirlo: per il momento i dati sono comunque equivoci. Se è vero che le vendite dell’iPhone X sono in calo è altrettanto vero – stando al report di Counterpoint Research – che questo modello è stato capace di raccogliere il 35% dei profitti del mercato globale degli smartphone nell’ultimo trimestre del 2017. Insieme agli altri suoi modelli, Apple si è assicurata l’86% dei guadagni da questo segmento di mercato, un dato che le assicura ancora oggi un ampio margine di profittabilità. La concorrenza, per il momento, sta a guardare.