Telegram non è accessibile dall’Europa, dal Medio Oriente e dai Paesi russofoni. La piattaforma di messaggistica, nota soprattutto per offrire un elevato livello di confidenzialità, ha smesso di funzionare intorno alle 10,30 di oggi, 29 marzo. L’azienda ha fatto sapere di essere al corrente del problema in un comunicato dal proprio account Twitter: “Stiamo cercando di capire il problema - si legge nella nota - e speriamo di tornare online da voi presto”.
Secondo i dati forniti dai principali fornitori di servizi di analisi del traffico dati, la gran parte delle segnalazioni di malfunzionamento di Telegram arrivano da Ucraina, Russia, Bielorussia, Germania e Italia. Ma il servizio di messaggistica risulta irraggiungibile anche in Pakistan e in alcuni Paesi del Medio Oriente.
Il 22 marzo Telegram, fondata nel 2013 Pavel Durov, ha festeggiato il raggiungimento di 200 milioni di utenti attivi al mese. La sua diretta concorrente, Whatsapp, di proprietà di Facebook, ne conta un miliardo e mezzo. Le due piattaforme di messaggistica si sono a lungo fatte concorrenza per offrire un maggiore livello di confidenzialità ai propri utenti: Whatsapp ha dovuto introdurre la cifratura end-to-end (grazie alla quale ciascun messaggio può essere letto soltanto dall’utente al quale è stato inviato e non può essere intercettato) proprio sulla spinta di Telegram, che già offriva questa soluzione nativamente.