I robot vanno in ferie? A quanto pare sì. Flippy, un braccio elettronico da 60 mila dollari per girare gli hamburger nella catena di fast food CaliBurger, è in pausa dopo appena un giorno di lavoro nel primo negozio in cui è arrivato. “Troppo lento lui, e troppo lenti gli impiegati umani con cui lavora in cucina”, spiega la Bbc. Riposo coatto, per così dire, per l’assistente in cucina del ristorante di Pasadena in California, in attesa che vengano aggiornato in modo da funzionare meglio.
Duemila hamburger al giorno
Flippy è un piccolo carrello a ruote dotato di un braccio robotico a sei assi e guidato dall’Intelligenza Artificiale. Inventato da Miso Robotics, il robot sfrutta una barra sensore che “riceve i dati da sensori termici, sensori 3D e diverse telecamere per percepire l'ambiente” e cuocere nel modo migliore la carne sulla griglia, spiega TechCrunch. Li osserva, studia da quanto tempo sono sulla griglia, tenendo sotto controllo temperatura e durata di cottura, e poi li gira.
Il dispositivo è in grado di lavorare su duemila hamburger al giorno, scrive Usa Today. Eppure qualcosa è andato storto nel suo primo giorno di lavoro, lo scorso 5 marzo: dal fast food spiegano che la responsabilità non è del robot. L’entusiasmo del pubblico per questa innovazione avrebbe sommerso di richieste Flippy, che sarebbe così andato in difficoltà nel soddisfarle. Il suo utilizzo sarebbe così stato momentaneamente sospeso per consentire una piccola modifica al suo codice con l’obiettivo di renderlo più veloce. Ma non solo: anche i dipendenti di CaliBurger dovranno migliorare nella preparazione degli ingredienti “in modo che Flippy funzioni nel modo più rapido possibile”, spiega la Bbc.
Nel frattempo, a Pasadena, tutto è di nuovo nelle mani, nel vero senso della parola, dei dipendenti. E il robot è rimasto spento, con un cartello che promette che presto tornerà a cucinare.
“Non ruba il lavoro, dà una mano”
L’arrivo di Flippy, e in generale dei robot, in cucina e nelle attività lavorative quotidiane alimenta il timore di alcuni che vedono nell’automazione il nemico dell’occupazione degli esseri umani. Secondo un recente rapporto della McKinsey, 375 milioni di persone dovranno cercare un nuovo lavoro entro il 2030 perché quello che fanno oggi sarà in mano a robot. Altri studi dimostrano che già oggi l’uomo avrebbe perduto alcune posizioni a causa dei robot.
Ma da Cali Group, la società che possiede anche CaliBurger, si difendono: “Questo è un lavoro sporco, grasso e alle prese con alte temperature”, parola di John Miller, Ceo del gruppo. “Durante la formazione, gli aspiranti dipendenti capiscono che stare alla griglia a cuocere hamburger non è divertente, e quindi preferiscono andarsene e diventare autisti di Uber”. Quel che è certo è che quello di Pasadena non rimarrà l’unico ristorante della catena a usare Flippy: la società, che ha il diritto di usare il robot in esclusiva per sei mesi, aprirà altri 50 ristoranti entro la fine dell’anno.
Miso Robotics non è l’unica azienda che opera nell’automazione dell’industria alimentare. Lo scorso maggio Momentum Machines, un’altra start-up che propone soluzioni simili, ha raccolto 18 milioni di dollari di finanziamento. E, poco più di un anno fa, anche Mc Donald’s aveva sperimentato qualcosa del genere: niente robot in cucina, ma un distributore automatico di panini gratis. Ma in quel caso si era affrettato a spiegare che non si trattava del primo passo verso il licenziamento del personale”.