Tre nuovi iPhone in stile “X”. Uno standard, uno a buon mercato e l'altro extra-large. L'ipotesi era stata formulata da un'analisi di KGI. Adesso arriva una conferma, non ufficiale ma attendibile com'è Bloomberg.
Apple potrebbe quindi abbandonare definitivamente il design che ha caratterizzato la linea tradizionale (fino all'iPhone 8) per abbracciare stile e tecnologia del “Ten”: bordi ridotti all'osso, niente tasto Home, riconoscimento facciale.
Una Mela low-cost (o quasi)
Allo stesso tempo però, Apple potrebbe calare il tris per correggere la rotta. Nell'ultima trimestrale, l'iPhone X ha avuto il merito di aumentare il prezzo medio sborsato dagli utenti per uno smartphone; ha contribuito a raggiungere un fatturato record, ma non ha sfondato. E, soprattutto, Cupertino si attende una flessione importante delle vendite, tanto che (secondo Nikkei) avrebbe tagliato la produzione tra gennaio e marzo da 40 a 20 milioni di dispositivi. Ecco perché Apple vuole differenziare l'offerta: l'obiettivo è catturare un pubblico più ampio. La versione standard del trio dovrebbe avere caratteristiche molto simili all'iPhone X attuale, con schermo Oled da 5,8 pollici. Ce ne sarebbe poi una low-cost (almeno rispetto al predecessore).
Stesso design ma prezzo intorno ai 700 dollari (un bel taglio rispetto agli oltre mille del Ten). Secondo KGI, il risparmio non sarebbe dato tanto dalle dimensioni (che anzi potrebbero essere di 6,1 pollici, maggiore del dispositivo originario) quanto da una dotazione più povera. A partire da uno schermo Lcd. KGI è convinta che sia questo il pezzo mancante per garantire un equilibrio tra volumi e valore: l'iPhone X low cost potrebbe vendere – stimano - 100 milioni di unità e diventare il dispositivo più diffuso dell'anno. La soglia dei 100 milioni è alta. Per fare un confronto: nell'anno fiscale 2017, Apple ha venduto in tutto 216,7 milioni di iPhone. E Ming-Chi Kuo, analista che quasi sempre azzecca le previsioni sulla Mela, stima che l'iPhone X ne venderà 62 milioni durante tutta la sua carriera.
L'iPhone che non piaceva a Jobs
Bloomberg ha poi rilanciato la notizia (anche questa già indicata da KGI) di un iPhone X extra-large. Il suo nome in codice sarebbe “D33”, potrebbe avere anche una colorazione oro e una doppia sim. Ma soprattutto avrebbe un display da 6,5 pollici. Sarebbe uno schermo con la tecnologia più pregiata (Oled), che quindi dovrebbe far decollare il prezzo.
Una scelta che segnerebbe uno scarto storico per Apple, che (a differenza dei diretti concorrenti) mai si era spinta a tali misure. Il primo iPhone era di 3,5 pollici ed è noto che Steve Jobs ritenesse quella come la dimensione ideale per uno smartphone. Non a caso la sua frase “nessuno comprerà uno schermo più grande” è passata alla storia come uno dei suoi più grandi abbagli.
Perché un iPhone extra-large
Ma perché Apple ha scelto di allargarsi? Forse perché deve recuperare un po' di terreno. Il suo punto di forza (l'esclusività) è anche il suo punto debole (una gamma di smartphone poco variegata). Samsung (con il Note), Xiaomi, Huawei: tutti hanno un dispositivo oltre i 6 pollici. Se in Europa e negli Stati Uniti l'accoppiata smartphone-tablet non è inusuale, è più rara nei Paesi emergenti. E con il mercato occidentale sempre più saturo, è lì che Cupertino deve guardare (magari abbassando i prezzi).
Apple però dovrà soppesare vantaggi e svantaggi. Tra le controindicazioni c'è la possibilità che l'iPhone extra-large eroda le vendite degli iPad (specie di quelli più piccoli). Se, invece, c'è una società che brinderebbe senza ma alla nuova strategia Apple è la sua principale concorrente: Samsung è, a oggi, l'unico produttore capace di fornire schermo Oled nei tempi e nelle quantità richiesti da Cupertino. La casa sud-coreana, che risentirebbe di un eventuale taglio nella produzione degli iPhone X, raddoppierebbe se alla versione standard si aggiungesse uno smartphone più grande ma con la stessa tecnologia.