I giganti dell'economia digitale stanno investendo sempre più risorse nella ricerca nel campo dell'intelligenza artificiale, a cominciare da Google, con la sua controllata DeepMind. Microsoft finora è rimasta indietro e, per non essere costretta a cimentarsi nella corsa a suon di ricchi contratti per assicurarsi i talenti migliori nel campo, ha deciso di formarli al suo interno, dando vita a una vera e propria università dell'intelligenza artificiale.
"Si tratta di un programma di formazione interno che consenta a persone incredibilmente intelligenti e capaci, ma cresciute in un settore differente, di apprendere con rapidità il machine learning sia dal punto di vista teorico che pratico, ovvero come utilizzarlo in concreto", ha spiegato a Business Insider Chris Bishop, responsabile del laboratorio di ricerca Microsoft di Cambridge.
La spietata concorrenza di Google
Se Redmond ha scelto questa strada non è però solo per chiamarsi fuori dalla lotta che vede le aziende lottare per i cervelli più fulgidi del settore a suon di contratti a sei, e a volte sette, zeri. "Una delle cose che stiamo cercando di evitare è il recarci semplicemente in un'università, accaparrarci tutti i migliori docenti e poi lasciarli a vagare per i corridoi come rotolacampi", prosegue Bishop, "questa potrebbe essere una soluzione di breve periodo per alcune compagnie ma una visione di breve termini non credo giovi all'industria, figuriamoci al mondo accademico o alla nazione".
Microsoft sta inoltre seguendo, sia pure su scala più vasta, una strategia già adottata con successo da DeepMind, offrire borse di studio agli studenti e fornire loro tutor per i dottorati. Per reclutarli la compagnia sta moltiplicando la sua presenza nelle conferenze del settore, come la recente NIPS di Los Angeles. Questi aiuti sono condizionati all'accettazione di un successivo impiego presso Microsoft. Eppure molti dei pupilli di Redmond negli ultimi anni hanno finito, dopo alcuni anni, per passare a DeepMind, che, rivela Bloomberg, offre salari medi superiori ai 290 mila euro all'anno. Puntare sulla formazione interna è quindi un tentativo di arginare la fuga verso altri lidi di risorse educate a proprie spese.