Si potrà controllare lo stato delle coltivazioni, irrigare i campi automaticamente e interagire con le piante, monitorandone minuto per minuto lo stato per ridurre l’impatto ambientale. Si potranno inviare i parametri di un paziente in emergenza dall’ambulanza direttamente in ospedale, ad un medico, che potrà così seguirli e formulare una diagnosi (con il risultato di un dimezzamento delle code in pronto soccorso). Si potrà gestire con un unico cervellone le minivetture che ci porteranno a casa le merci ordinate online. È l’internet of things, l’internet delle cose, e passa attraverso la rete 5G. Dal 2018 però, almeno a Milano, tutto questo non sarà più futuro ma presente. L’infrastruttura coprirà l’80 per cento della popolazione entro il prossimo anno e il 100 per cento nel 2019, almeno nelle intenzioni di Comune e Vodafone, colosso vincitore del bando del Ministero dello sviluppo Economico per l’area metropolitana milanese.
Ad annunciare la sperimentazione è stato ieri il sindaco Giuseppe Sala, insieme ad Aldo Bisio (Ad di Vodafone Italia), Ferruccio Resta (rettore del Politecnico di Milano), Francesco Vassallo (consigliere Delegato alla Semplificazione e Digitalizzazione Città Metropolitana), Roberta Cocco (assessore alla Trasformazione digitale e Servizi civici) e Antonello Giacomelli (sottosegretario del Ministero dello Sviluppo Economico, con delega alle telecomunicazioni).
Il valore aggiunto sarà l'immediatezza
Novanta milioni gli investimenti dell’azienda di telecomunicazioni, che per l’Italia ha il suo headquarter proprio nella periferia sud del capoluogo lombardo “e che ha scelto Milano anche per questo”. L’area inoltre “ha già una buona copertura con la fibra”: “Più del 50 per cento delle abitazioni si connette oggi ad 1 gigabit al secondo”, ha spiegato proprio dall’ad di Vodafone Italia, Aldo Bisio. Che ha poi aggiunto un dato sorprendente: con il 5G, i gigabit di dati trasmettibili in un solo secondo “potranno essere addirittura 3: una velocità impensabile fino a solo un anno fa”.
Ma di cosa parliamo quando parliamo di un segnale così rapido? “Di un sistema di invio/ricezione di dati talmente veloce da poter essere supportato anche da auto che si guidano da sole. Si tratta di tecnologie che si basano proprio sull'immediatezza di risposta, per evitare collisioni”. Insomma macchine in grado di gareggiare con i riflessi di un autista urbano umano.
Il turismo è un altro obiettivo
Sono però 41 in tutto, oltre ai trasporti, le aree di interesse per le quali Vodafone si è impegnata con il Mise a rendere la nuova rete un valore aggiunto per lo sviluppo sociale. Nel paniere sono comprese anche sicurezza e il turismo. I droni per le riprese aeree in caso di manifestazioni di piazza, ad esempio, necessitano della capacità del 5G per scambiare una grande mole di dati video ad alta risoluzione e in tempo reale. Sarà così che la gestione dell’ordine pubblico nei grandi eventi diventerà molto più agile e immediata. Il Turismo 4.0 è un altro obiettivo: l’esperienza del turista in visita o del cittadino alla scoperta della propria città si potrà estendere attraverso l’uso della Realtà Aumentata per scoprire, in mobilità e in modo “immersivo”, prospettive nuove o storiche del patrimonio artistico.
Ed è così che Milano diventa “il più grande laboratorio di gigabit society d’Europa”, ha annunciato Bisio; qui le start-up innovative, che ruotano intorno al Poli-hub del Politecnico di Milano, potranno sperimentare i loro progetti sfruttando l’infrastruttura e pensando nuovi prodotti e tecnologie. Per una volta, poi, l’Italia non è indietro ma “avanti di qualche secondo, e può prendere la volata”, ha sottolineato il sottosegretario Giacomelli: “Perché grazie al progetto del governo sulla copertura territoriale nazionale della banda larga, si è potuto andare oltre le richieste dell’Europa”. Se da Bruxelles infatti si era stabilito che ogni stato membro avrebbe dovuto avere almeno una città coperta con il 5G, “la risposta del governo italiano è stata quella di partire subito con cinque aree urbane”. Oltre a Milano, quindi, anche Bari e Matera, che costituiscono il blocco del sud; e L’Aquila e Prato per quello del centro Italia.