Su Alexa, Amazon punta moltissimo. La sua aspirazione è quella di riuscire a farla ‘assumere’ nella maggior parte delle aziende in veste di organizzatrice di conference call e viaggi di lavoro. E per riuscirci sta studiando tutta una serie di abilità di cui Alexa dovrà dotarsi.
Chi è Alexa
Non sarà di certo un’impiegata come un’altra: nata nel novembre del 2014, Alexa è l’assistente virtuale del colosso dell’e-commerce statunitense che per ora ha già semplificato la vita in casa a molte persone. Basta darle un comando e, in un appartamento ben domotizzato, l’assistente virtuale è in grado di accendere i riscaldamenti, il forno, la lavatrice, avviare l’impianto stereo e molte altre cose. Alexa sa, inoltre, puntare la sveglia, fare acquisti online, mettere su una canzone, acquistare libri, controllare il meteo. Il tutto tramite un dispositivo: Echo.
Ma per lei – sono convinti al quartier generale di Seattle - è giunto il momento di lasciare le rassicuranti mura domestiche e fare l’ingresso nel mondo del lavoro. L’intenzione della società è quella di creare un mercato per le aziende basato su dispositivo dai comandi vocali.
Come funzionerà
Basta un semplice comando vocale (“Alexa, avvia il meeting”) e l’assistente virtuale abbasserà le luci e avvierà il proiettore. Ma Alexa è in grado anche di prenotare la sala, invitare i partecipanti e organizzare i viaggi. Società come WeWork e SAP hanno già sviluppato software in grado di dialogare con Alexa e accoglierla in squadra.
Le rivali
Se tutto andrà secondo i piani, Alexa sarà la prima tra le sue colleghe a ad aver trovato impiego in azienda. Tra le principali rivali ci sono Siri, l’assistente vocale di Apple, che aiuta a fare ricerca sul cellulare e sulla rubrica telefonica ma non è (almeno per il momento) in grado di sbrigare ‘lavoretti’ di casa. E poi, un gradino più in basso, c’è Cortana di Microsoft.