Dopo i powerwall di Tesla, inviati in Porto Rico da Elon Musk per far fronte alla crisi energetica che il 20 settembre ha colpito l’isola dopo il passaggio dell’uragano Maria, a ristabilire l’accesso a Internet ci pensano i ‘router volanti’ di Google, che presto potrebbero popolare i cieli delle Isole Vergini. L’autorizzazione appena giunta da Fcc - Commissione federale per le comunicazioni statunitense - ha infatti dato il via libera a X, la società dei progetti spaziali di Google, che a breve potrebbe iniziare a far volare la sua flotta di palloni aerostatici dotati di ripetitori wireless per consentire agli abitanti del Porto Rico di accedere a Internet.
Project Loon, una delle iniziative della divisione semi-segreta di ricerca e sviluppo di Google, mira a far arrivare Internet dove non ci sono connessioni, utilizzando una rete di mongolfiere che interagiscono con una stazione a terra da cui ricevono un segnale ad alta velocità. I palloni sono progettati per resistere nella stratosfera, dove i venti possono soffiare oltre i 100 chilometri orari e la sottile atmosfera offre scarsa protezione dalle radiazioni UV e dalle forti escursioni termiche. Gli aerostati sono realizzati in fogli di polietilene, che consentono a ciascun aerostato di rimanere in volo per più di 100 giorni, prima di tornare a terra in discesa controllata. Secondo l’agenzia per le telecomunicazione, l’83% dei ripetitori del Porto Rico sono fuori servizio, e per ripararli ha stanziato 77 milioni di dollari. Già una volta gli aerostati di Project Loon erano stati impiegati in condizioni analoghe: nel 2017 decine di migliaia di peruviani erano riusciti a connettersi grazie a questa nuova tecnologia, dopo l’alluvione che colpì il Paese, uccidendo 94 persone e lasciandone senza tetto 700mila.
Accumulatori di energia e alloggi gratis
Fantasia, intuizione e velocità di esecuzione. Le aziende più tecnologiche degli Stati Uniti si sono date appuntamento in Porto Rico, dove hanno ricalibrato i loro servizi in modo da far fronte alle necessità della popolazione, martoriata dall’arrivo dell’uragano Maria. Mentre il tifone si abbatteva sull’isola, il Ceo di Tesla, Elon Musk, aveva già disposto l’invio di centinaia di unità Powerwall, in grado di accumulare energia per sopperire alle carenze energetiche degli impianti locali. La società Airbnb invece ha fornito alloggi e rifugi per gli sfollati dell’uragano, offrendo opzioni per i residenti portoricani e caraibici per offrire spazio a chi ha bisogno di alloggio.
La realtà virtuale per vedere più da vicino il disastro
Facebook ha inviato sull’isola dei tecnici che lavorano insieme ai volontari di NetHope, per garantire il ripristino tempestivo della rete Internet, oltre ad aver donato un milione e mezzo di dollari ad associazioni caritatevoli locali come la Croce Rossa. Per il fondatore del social network, Mark Zuckerberg, è stata anche un’occasione per inaugurare la funzione per la realtà aumentata di Facebook, con la quale ha potuto guidare i suoi ‘followers’ tra le strade del Porto Rico, mostrando loro la gravità della situazione umanitaria.