Roma - La clonazione di un essere vivente: il sogno (o l'incubo) di scrittori e registi di fantascienza di ogni epoca, che venti anni fa, creando scalpore in tutto il mondo, improvvisamente divenne realta'. Una rivoluzione scientifica annunciata da un belato. Era il 5 luglio del 1996, quando nei laboratori del Roslin Institute in Scozia, a pochi chilometri da Edimburgo, nasceva il primo mammifero clonato nella storia della scienza: da una sola cellula somatica vide la luce la pecora piu' famosa del mondo, chiamata Dolly in onore della cantante Dolly Parton. Lo straordinario traguardo e' stato annunciato nel 1997 da Ian Wilmut e Keith Campbell, i coordinatori del team di ricerca, sulle pagine della rivista Nature.
La creazione di Dolly e' stata definita dal suo stesso creatore, Wilmut, come un colpo di fortuna. Ci sono infatti voluti ben 277 tentativi prima di arrivare all'unica pecora sopravvissuta. Dolly e' stata creata utilizzando la cellula di una mammella prelevata da una pecora di sei anni. Il metodo utilizzato consiste nel trasferimento nucleare di cellule somatiche. I nuclei di cellule non appartenenti alla linea germinale del donatore vengono trasferiti in cellule embrionali private del proprio nucleo e quindi indotti ad avviare lo sviluppo del feto tramite elettroshock e successivo impianto in una madre surrogata.
In pratica, Dolly ha avuto tre madri: una che ha donato il nucleo di una cellula non germinale e quindi il DNA, un'altra la cellula embrionale denucleata e l'ultima e' la madre surrogata. Dolly fu abbattuta il 14 febbraio 2003, all'incirca cinque mesi prima del suo settimo compleanno a causa di complicazioni dovute a un'infezione polmonare. Il 9 aprile 2003 i resti impagliati di Dolly sono stati esposti al Royal Museum di Edimburgo, che fa parte del National Museums di Scozia. La morte della pecora Dolly non ha pero messo fine agli esperimenti. Subito dopo, sono stati clonati altri mammiferi, come il toro Galileo e la cavalla Prometea clonati dall'italiano Cesare Galli. La clonazione di Dolly ha alimentato le speranze di molti scienziati di poter trovare soluzioni a problemi di salute importanti. C'e' chi ha parlato dell'eventualita' di ottenere dagli animali organi da trapiantare nell'uomo, i cosiddetti xenotrapianti. Chi credeva di poter "clonare" direttamente organi umani da usare come "pezzi di ricambio". Tanti obiettivi ambiziosi rimasti pero' irraggiungibili. Nella realta' gli ostacoli sono stati talmente alti da aver subito scoraggiato l'iniziale entusiasmo. Tuttavia, Dolly rimane un traguardo importante, un capitolo indimenticabile che ha cambiato la storia della scienza. (AGI)
La nascita della pecora Dolly e' stato un evento eccezionale dal punto di vista conoscitivo e un po' deludente dal punto di vista pratico. Bisognera' studiare ancora tanto prima di gridare 'eureka'", ha commentato all'AGI il genetista Edoardo Boncinelli. "La clonazione della pecora Dolly ha aperto un mondo, segnato da due parole: cellule staminali e clonazione", ha spiegato l'esperto. "La clonazione e' andata avanti negli animali e non negli esseri umani, come invece molti temevano. Anche con le cellule staminali siamo andati avanti ma non abbastanza e soprattutto non come molti di noi speravamo". Per il genetista ci vorranno ancora anni prima di poter raccogliere benefici pratici dalle cellule staminali. "Ma senza Dolly - ha detto Boncinelli - probabilmente oggi non avremmo le stesse conoscenze e saremmo certamente indietro. Questo significa che per andare avanti abbiamo bisogno di fare molta ricerca di base e se l'Italia vorra' avere un ruolo dovra' aumentare gli investimenti e non pensare solo alla ricerca applicativa". (AGI)