Roma - Finora, le suggestioni sulla ‘carica dei robot’, capaci di soppiantare l’uomo creatore e di asservirlo, sono appartenute al mondo della letteratura o della cinematografia. L’evoluzione della robotica, però, ci conferma che il loro utilizzo nei mestieri più ‘alienanti’, caratterizzati da compiti ripetitivi, scarsa interazione umana e nessuna creatività può spazzare via tanta occupazione agli esseri umani in carne e ossa. Uno studio di Frey e Osborne, nel settembre del 2013 prospetta la possibilità che, entro il 2021, il 40% dei lavoratori americani sia licenziato, in quanto sostituito dai robot: percentuale destinata a salire al 47% al 2025; così, secondo altri studi, avverrebbe anche in Gran Bretagna, col 35% di lavoratori a rischio entro il primo quarto di secolo, con una media del 57% nei Paesi OECD e addirittura del 77% in Cina.
Un allarme che viene da lontano: Wassily Leontief, premio Nobel per l’Economia nel 1973, già oltre trent’anni fa metteva in guardia sul processo graduale di robotizzazione, origine di gravi problemi di disoccupazione. L’intelligenza artificiale rischia dunque di mettere KO quella naturale? Come reagire e incanalare verso soluzioni che non siano un boomerang per la nostra specie? Pericoli e soluzioni saranno focalizzati nel corso del seminario: “Robot, Amico o Nemico: lavoriamo, parliamo, digitiamo, dunque siamo?”, organizzato a Firenze, il prossimo 13 maggio, dall’ AI*IA (Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale), con il sostegno del Monte dei Paschi di Siena e la media partnership della rivista ‘Media Duemila”, evento che avrà luogo, a partire dalle ore 09:30, presso l’Auditorium dell’MPS in via Panciatichi, 85.
Col coordinamento di Maria Pia Rossignaud, direttore di Media Duemila e dopo l’intervento introduttivo del vicepresidente dell’AI*IA, Piero Poccianti, interverranno: Derrick de Kerckhove, direttore scientifico di Media Duemila (Innamorarsi di “LEI”. L’intelligenza artificiale diventa donna); Amedeo Cesta, presidente dell’AI*IA (Intelligenza artificiale e cambiamenti sociali: un’opportunità, una sfida).
Dopo una dimostrazione coi robot, i lavori riprenderanno con Nicola Costantino, già Rettore del Politecnico di Bari e ora Amministratore Unico dell’Acquedotto Pugliese (Ned Ludd aveva ragione? Tsunami in arrivo sul mondo del lavoro); Luigia Carlucci Ajello, Direttore del Dipartimento di Ingegneria Informatica Automatica e Gestionale ‘A. Ruberti’ della ‘Sapienza Università di Roma (Quo vado: robot mobili e posti fissi); Roberto Pirrone, Professore associato di Sistemi di Elaborazione delle Informazioni all’Università di Palermo (Test di ingresso all’Università: ve la cavate meglio voi o una macchina?).
Dopo il coffee break si riprenderà con le relazioni di: Roberto Saracco, Presidente e Node Director dell’European Institute for Innovation and Technology (EIT) Italy (L’intelligenza artificiale sta diventando sempre più naturale); Paolo Cardoso, psicoterapeuta ad indirizzo psicoanalitico e psicologo del lavoro (Aspetti psicologici legati al futuro delle Intelligenze Artificiali e dei Robot) e, infine, via Skype da Harvard, Francesca Rossi, docente ordinario di Computer Science all’Università di Padova (Uomini e macchine: collaborazione possibile). (AGI)