Il 6 febbraio è deragliato un treno Frecciarossa vicino a Lodi, in Lombardia, causando la morte dei due macchinisti e il ferimento di decine di persone. Al di là del singolo caso, quante vittime fanno gli incidenti ferroviari in Italia? E gli altri mezzi di trasporto? Andiamo a vedere che cosa dicono i numeri in proposito.
Gli incidenti ferroviari
In base all’ultimo “Rapporto annuale sulla sicurezza delle ferrovie” dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie (Ansf), pubblicato nel 2019 e relativo al 2018, i decessi in incidenti ferroviari quell’anno sono stati 73. Nel 2017 erano stati 55.
Nel 2018 gli “incidenti significativi” – quelli, cioè, che hanno causato almeno un decesso, o un ferimento grave o danni significativi alle cose o all’ambiente – sono stati 109, in aumento rispetto ai 104 del 2017 e ai 99 del 2016. Non è però il numero più alto degli ultimi 12 anni: anche nel 2014 erano stati 109 e nel 2007 121.
Più del 70 per cento degli incidenti e più della metà delle vittime (morti e feriti gravi) sono causati dalla “indebita presenza di pedoni sui binari”.
Gli incidenti stradali
I numeri degli incidenti ferroviari non sono lontanamente paragonabili con quelli degli incidenti stradali. Secondo i dati dell'Istat e dell’Automobile club d’Italia (Aci), nel 2018 questi sono stati 172.344 e hanno causato 3.325 vittime (tra cui 1.420 conducenti o passeggeri di autovetture, 685 motociclisti e 609 pedoni). Nel 2017 gli incidenti erano stati 174.933 e le vittime 3.378.
Come abbiamo scritto anche in passato, numeri di questa entità rappresentano comunque un drastico calo rispetto a quelli di inizio anni Duemila, quando gli incidenti stradali causavano circa settemila morti ogni anno.
Ma, a parte gli incidenti stradali, quanto sono sicuri gli altri mezzi di trasporto collettivi, come le navi e gli aerei?
Gli incidenti aerei
Secondo quanto riporta l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv), in Italia "anche nel 2018 si è purtroppo registrato un considerevole numero di incidenti occorsi ad aeromobili dell’aviazione turistico-sportiva".
Le vittime di incidenti aerei, nel complesso, sono state 12, di cui quattro in incidenti nel comparto degli apparecchi per il volo da diporto o sportivo. Gli incidenti/inconvenienti gravi sono invece stati 64 (su 30 di questi l’Ansv ha aperto una sua inchiesta).
Se guardiamo poi ai voli di linea, l’aeroplano si conferma comunque il mezzo di trasporto più sicuro con cui viaggiare. Secondi i dati contenuti nel 2018 Iata Safety Report dell’International air transport association (Iata) – associazione che rappresenta le compagnie che generano l’82 per cento del traffico aereo mondiale – nel 2018 in tutta Europa non c’è stata nemmeno una vittima per incidente aereo e gli incidenti, in tutto il continente, sono stati solo nove.
Se si espande il periodo preso in considerazione ai cinque anni che vanno dal 2014 al 2018, i numeri restano comunque molto contenuti: 48 incidenti, sempre in tutta Europa, e 122 vittime. Il “rischio di morte”, pari a zero nel 2018, nei cinque anni è comunque di 0,07 casi ogni milione di voli.
Precisiamo che i dati –in base alla definizione di “incidente” che dà l’Organizzazione internazionale dell’aviazione civile – non ricomprendono nel conteggio i casi in cui i decessi sono causati da azioni volontarie. Questo è stato ad esempio il caso del volo Germanwings 9525 – quando, nel marzo 2015, il pilota fece schiantare l’aereo per suicidarsi e uccidere tutti i 150 passeggeri – o del volo Malaysia Airlines 17, abbattuto sopra l’Ucraina (secondo le conclusioni preliminari degli investigatori) dai separatisti filo-russi.
Gli incidenti navali
Infine vediamo quanto è sicuro il trasporto su acqua. Il rapporto più recente della Direzione generale per la vigilanza sulle Autorità portuali, le infrastrutture portuali ed il trasporto marittimo e per vie d’acqua interne, del Ministero dei Trasporti (Mit) contiene i dati relativi al 2017.
Qui si legge che quell’anno nelle acque territoriali italiane, o immediatamente limitrofe, ci sono stati 260 sinistri, che hanno coinvolto 328 navi di qualsiasi bandiera (14 delle quali andate perdute) e causato 18 morti. Il dato è in aumento rispetto al 2016 (11) e 2015 (9), ma nettamente inferiori ai picchi del triennio 2011-2013. Allora, prima che iniziassero a operare nel Mediterraneo le operazioni navali di sorveglianza e soccorso (a fine 2013 Mare Nostrum, poi Triton, Themis e Sophia), i morti erano stati 628 in tre anni (360 nel solo 2013).
A scanso di equivoci, precisiamo che questi decessi sono quelli avvenuti nelle acque territoriali italiane e limitrofe. I morti sulla rotta migratoria del Mediterraneo centrale, come abbiamo scritto, sono molto più numerosi.
Conclusione
Gli incidenti ferroviari nel 2018 hanno causato 158 morti (più della metà causati dall’indebita presenza di pedoni sui binari). Gli incidenti stradali hanno fatto molti più morti, 3.325, mentre quelli navali (18 morti nel 2017) e aerei (12 morti nel 2018, di cui nessuno su voli di linea) molti di meno.
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