La vicenda dell’alpinista piemontese Francesco Cassardo, precipitato per alcune centinaia di metri e rimasto gravemente ferito mentre scalava il monte Gasherbrum VII, in Pakistan, ha avuto un lieto fine. All’alba del 22 luglio Cassardo è stato recuperato da un elicottero e potrà ora essere curato in ospedale.
Ma quanti incidenti accadono in montagna ogni anno? Quanti coinvolgono alpinisti? Quanti sono letali? E quanto costa salvare i feriti in elicottero?
Vediamo qual è la situazione in Italia.
Gli incidenti in montagna
Secondi i dati diffusi dal Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico, nel 2018 sono state effettuate 9.554 missioni di soccorso nel nostro Paese, di cui tre quarti in territorio montano e impervio. Un nuovo record dopo le 9.059 del 2017, quando per la prima volta si era sfondato il tetto dei 9 mila interventi.
Il 45,2% delle richieste di soccorso ha riguardato feriti leggeri, il 33,5% persone illese, il 13,2% feriti gravi, il 2,6% i feriti in imminente pericolo di vita, lo 0,7% circa i dispersi e non ritrovati e il 4,9% i deceduti. In valore assoluto, le vittime in Italia sono state 458 nel 2018. Un numero inferiore a quello registrato nel 2017, quando i morti erano stati 485.
Per dare un’idea delle dimensioni del fenomeno, si pensi che i morti sul lavoro sono un po’ più del doppio (1.133 nel 2018). Le vittime di omicidio nel 2017 sono state molte meno (357).
Le attività svolte
Ma le persone soccorse, in quali attività erano impegnate? Contrariamente a quanto si pensa, quelle estreme rappresentano una piccola minoranza.
Quasi la metà è infatti composta da escursionisti, persone insomma che stavano facendo passeggiate in montagna (41,9% del totale). Seguono a distanza le persone impegnate nello sci alpino (quello “normale” diciamo, con impianti di risalita e discese attrezzate) e nordico (come ad esempio lo sci di fondo, da non confondersi comunque con lo scialpinismo, che si svolge in fuoripista), che rappresentano il 17,3%. Terzo arriva l’alpinismo, con appena il 6,4%, subito davanti alla mountain bike (6,3%).
Il rapporto del Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico non fornisce dati sull’attività in cui erano intente le persone poi decedute, ma abbiamo contattato l’ufficio stampa che - non potendo darci i numeri precisi, vista l’assenza dei dati di alcune regioni - ci ha fornito gli ordini di grandezza del fenomeno.
La prima causa di decesso è l’escursionismo, seguito dalla raccolta di funghi. Questa è praticata spesso da anziani, ci hanno spiegato dall’ufficio stampa del Soccorso alpino, a cui un malore non trattato immediatamente può essere fatale. L’alpinismo, anche in questo caso, arriva terzo, a distanza dalle prime posizioni.
Seguono poi il lavoro (come ad esempio quello di boscaiolo), la caccia, il torrentismo e - dunque al fondo della classifica - lo scialpinismo e in generale lo sci fuori pista.
Ma quanto costa l’elisoccorso?
Sempre dal rapporto del Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico si apprende che quasi il 60% degli oltre 9.500 interventi di soccorso è effettuato con l’uso dell’elicottero. Ma qual è il costo di queste operazioni?
In primo luogo, vediamo quando non si paga nulla. In base a un decreto del 1992, (Dpr 27 marzo 1992, art. 11), «gli oneri delle prestazioni di trasporto e soccorso sono a carico del servizio sanitario nazionale solo se il trasporto è disposto dalla centrale operativa e comporta il ricovero del paziente».
Dunque se un medico valuta che sia necessario il ricovero in pronto soccorso dopo l’intervento, il trasporto e il soccorso vengono considerati come attività di emergenza e sono quindi messi a carico del servizio sanitario nazionale. In Trentino-Alto Adige e, a certe condizioni, in Veneto peraltro si paga un ticket (piuttosto contenuto: 36,15 euro in Trentino, ad esempio) anche in questi casi.
Se non c’è necessità di ricovero, allora si prevede una compartecipazione alla spesa, parziale o totale, da parte del recuperato. La situazione in questo caso cambia da regione a regione, e da elicottero a elicottero. Vediamo alcuni esempi.
La Provincia autonoma di Trento, ad esempio, con delibera del 2012 ha fissato le seguenti tariffe (oltre al ticket già citato): se l’intervento non comporta un ricovero, ma comunque riguarda «soggetti in grave pericolo per ambiente ostile» la compartecipazione alla spesa da parte del soggetto soccorso è di 750 euro.
Se invece ci troviamo nel caso di «prestazioni totalmente inappropriate sotto il profilo sanitario» il soggetto soccorso deve pagare 98 euro per minuto di volo se interviene un elicottero Dauphin 2, e 140 euro al minuto se interviene un elicottero Agusta AW 139. Ipotizzando un intervento rapido che si concluda in mezz’ora di volo, la cifra oscilla - a seconda dell’elicottero - tra i 2.940 e i 4.200 euro.
In Veneto l’intervento dell’elisoccorso ha un costo (v. Allegato B alla Delibera 1411 del 06 settembre 2011) di 90 euro per minuto di volo fino a un massimo di 7.500 euro (tetto che viene sfondato se l’intervento dura più di un’ora e venti circa).
Meno oneroso risulta il soccorso in Lombardia, dove alla compartecipazione del soccorso alla spesa è fissato un tetto massimo di 780 euro, se chi viene recuperato dall’elicottero non è residente nella regione e ha tenuto un comportamento imprudente. Altrimenti l’esborso è anche inferiore.
Ovviamente è possibile acquistare assicurazioni che coprano il costo di un eventuale trasporto in elicottero, in tutto o in parte.
Conclusione
Numeri alla mano, la maggior parte degli incidenti avviene in montagna durante attività considerate non pericolose, come l’escursionismo e lo sci. Anche le vittime sono soprattutto escursionisti e persone che sono andate a raccogliere i funghi. L’alpinisimo arriva terzo in entrambe queste classifiche, molto distante dalle prime due posizioni.
In caso di incidenti, la maggior parte delle volte è necessario l’intervento dell’elisoccorso. Il costo è interamente a carico del sistema sanitario nazionale se chi viene soccorso necessita il ricovero (salvo eventuali ticket da poche decine di euro). Altrimenti il costo viene - in misura che cambia da regione a regione - addebitato, in tutto o in parte, a chi viene recuperato dall’elicottero e può raggiungere anche cifre molto elevate: massimo 7.500 euro in Veneto, anche di più - a seconda della durata dell’intervento - in Trentino.
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