In un’intervista al Foglio del 24 gennaio, il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia ha criticato il governo Lega-M5s per i recenti scontri con la Francia e la Germania e per il conseguente rischio di isolamento per l’Italia, «settima potenza industriale del pianeta». In particolare Boccia ha dichiarato: «La Francia e la Germania, tanto per essere chiari, sono i principali partner economici del nostro Paese. In Francia finisce il dieci per cento del nostro export, in Germania il dodici per cento».
È un’affermazione corretta.
L’export complessivo italiano
Il dato più aggiornato sull’export italiano lo ha fornito la Commissione europea, il 15 gennaio, certificando un totale di esportazioni italiane, tra gennaio e novembre 2018, pari a 427 miliardi di euro. Il dato rappresenta una crescita del 3,5% sullo stesso periodo dell’anno precedente, quando l’export era arrivato a 411,3 miliardi di euro, a sua volta in crescita dell’8% sullo stesso periodo del 2016.
Il dato annuale completo più recente riguarda invece il 2017, quando l’export italiano toccò il record di 449,13 miliardi di euro. Dunque per stabilire le percentuali dell’export verso la Francia e la Germania faremo riferimento al 2017.
L’export verso la Francia e la Germania
Di questi 449,13 miliardi di export del 2017, secondo quanto riporta Eurostat, l’Italia ne realizza 46,33 verso la Francia. Dunque il 10,3%, come sostiene Boccia. Siamo così il quarto esportatore di prodotti in Francia, dietro Germania, Belgio e Olanda.
Per quanto riguarda la Germania, sempre secondo Eurostat, il nostro export nel 2017 è stato pari a 56,04 miliardi di euro, cioè il 12,5%. Di nuovo è confermato il dato citato da Boccia. In questo caso l’Italia si piazza quinta nella classifica dei Paesi che esportano in Germania, dietro a Olanda, Francia, Belgio e Polonia.
Germania, prima, e Francia, seconda, sono le due mete verso cui l’Italia esporta maggiormente, come vedremo meglio più avanti.
Verso Spagna e Regno Unito l’Italia esporta circa la metà, in miliardi, di quanto non esporti in Francia, e negli altri Paesi europei ancora meno (ad esempio in Polonia un quarto, in Ungheria un decimo).
E per quanto riguarda l’import?
L’import totale dell’Italia nel 2017 è stato pari a 401,49 miliardi di euro. Di questi 65,37 miliardi, cioè il 16,3% del totale, sono attribuibili alla Germania, e 35,6 miliardi, cioè l’8,9%, alla Francia. I due Paesi sono rispettivamente il primo e il secondo esportatore verso l’Italia a livello europeo.
Gli Stati Uniti, per fare un confronto, sono molto più distanti, con 15 miliardi di import verso l’Italia (3,7%).
Export: un confronto con Usa, Uk, Canada e Giappone
Torniamo all’export e confrontiamo allora i dati relativi a Francia e Germania con quelli degli altri quattro Paesi del G7, Regno Unito, Usa, Canada e Giappone.
L’export italiano verso il Regno Unito nel 2017 è stato pari 26,79 miliardi di euro, cioè il 6% dei 449,13 miliardi totali, e dunque meno di Francia e Germania.
Per quanto riguarda gli Stati Uniti, nel 2017 l’export italiano è stato pari a 40,43 miliardi di euro, cioè il 9% del totale, e di nuovo meno di Francia e Germania.
Verso il Canada poi l’Italia nel 2017 ha esportato per un valore pari a 3,93 miliardi di euro, cioè appena lo 0,9% del totale.
Verso il Giappone, infine, abbiamo avuto un export nel 2017 pari a 6,55 miliardi di euro, che corrispondono all’1,5% del totale.
Export: un confronto con Brasile, Russia, Cina, India e Sud Africa
Per completare il quadro possiamo prendere in considerazione, sfruttando il database Eurostat, anche i cosiddetti Paesi “Brics”, potenze economiche che però non fanno parte del G7: Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa.
Verso il Brasile l’export italiano nel 2017 è stato pari a 3,79 miliardi (0,8% del totale), verso la Russia a 7,95 miliardi (1,8%), verso l’India a 3,57 miliardi (0,8%), verso la Cina a 13,49 miliardi (3%) e verso il Sud Africa 1,85 miliardi (0,4%).
Dunque, anche sommando l’export italiano verso Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa – un insieme di Stati che arriva a una popolazione totale di più di 3 miliardi di persone - si arriva a poco più della metà di quello dell’Italia verso la sola Germania.
Le tabelle del Ministero dello Sviluppo economico
Questa situazione è ben riassunta da due tabelle del Ministero dello Sviluppo economico (alcune lievi discrepanze coi dati Eurostat possono dipendere da metodologia e tempistiche di aggiornamento dei diversi database).
La prima riguarda i principali Paesi destinatari delle esportazioni italiane, e vediamo che al primo posto c’è la Germania e al secondo la Francia.
La seconda riguarda i principali Paesi di provenienza delle importazioni italiane, e di nuovo troviamo al primo posto la Germania e al secondo la Francia.
Conclusione
Vincenzo Boccia ha ragione sui numeri: in Francia finisce il 10% abbondante dell’export italiano, e in Germania il 12% abbondante. Inoltre è anche corretto sostenere che i due Paesi europei siano i nostri principali partner economici: verso di loro il nostro export è molto più significativo che non verso qualsiasi altro Paese, inclusa la superpotenza mondiale americana e i giganti asiatici.
Anche l’import, e dunque lo scambio commerciale complessivo, è maggiore con Francia e Germania che non con qualsiasi altro Paese, europeo e non.
Insomma, dai dati appare innegabile che le relazioni commerciali principali dell’Italia a livello mondiale siano con Parigi e Berlino.
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