Ospite di Otto e Mezzo su La7, l’ex presidente della Regione Friuli-Venezia-Giulia e ora candidato del Pd alle prossime elezioni Riccardo Illy ha dichiarato (min. -10.45) il 19 febbraio: “Non è vero che l’economia italiana è cresciuta meno degli altri Paesi se noi guardiamo all’aspetto del pro capite. Il Prodotto interno lordo pro capite italiano lo scorso anno è cresciuto più di quello americano, di quello inglese, di quello francese, di quello tedesco. In termini assoluti gli altri sono cresciuti di più ma perché la loro popolazione è cresciuta".
Si tratta di un’affermazione un po’ imprecisa nella prima parte, e discutibile nella parte finale.
Il rapporto Ocse
I dati a cui, probabilmente, attinge Illy provengono da un report di recente pubblicazione dell’Ocse. Lo scorso 7 febbraio l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ha infatti diffuso i dati sull’andamento del Pil pro capite e del reddito familiare pro capite in termini reali nei “Sette Grandi”, le principali economie tra i membri dell’Ocse (Usa, Regno Unito, Germania, Francia, Italia, Giappone e Canada).
In effetti, se si guarda alla crescita del Pil pro capite in termini reali dalla metà del 2015 alla fine del 2017 - nell’arco di nove trimestri - l’Italia è in effetti al primo posto tra le “Sette Grandi”, a pari merito col Giappone, a quota 3,3%.
La Germania si ferma al 3%, e dietro seguono la Francia (2,7%), il Regno Unito (2,6%) e gli Usa (2,6%). La media delle “Sette Grandi” è del 2,9%.
Ma se prendiamo in considerazione il 2017, per cui l’Ocse riporta i dati dei primi tre trimestri - “lo scorso anno” di cui parla Illy - il risultato cambia e la sua frase non è più vera: l’Italia vede la crescita del proprio Pil pro capite arrivare all’1,4%, come la Francia e meno della Germania (1,7%). Restano dietro invece Usa (1,3%) e Regno Unito (0,6%).
Dunque Illy è impreciso: nel 2017, stando ai dati che arrivano a settembre dello scorso anno, il Pil pro capite italiano è cresciuto in effetti più di quello americano e di quello britannico, ma tanto quanto quello francese e meno di quello tedesco.
La crescita in termini assoluti
Per quanto riguarda la crescita del Pil nel suo complesso - e non pro-capite, cioè diviso per il numero degli abitanti - è vero che l’Italia si trovi in ultima posizione tra i cinque Paesi che nomina Illy.
Nel 2017, secondo Eurostat, il Pil italiano è cresciuto dell’1,5%, quello tedesco del 2,2%, quello francese dell’1,8%, così come quello del Regno Unito. Il Pil statunitense – secondo il Bureau di analisi economiche del Dipartimento del commercio americano – è cresciuto lo scorso anno del 2,3%.
Duque è vero, come afferma Illy, che “gli altri sono cresciuti di più”.
La crescita della popolazione
Illy ha ragione anche nel dato demografico che ricorda: l’Italia ha qui una notevole eccezione. La popolazione italiana secondo l’Istat è passata, dal 1° gennaio 2016 al 1° gennaio 2017, da 60.665.551 a 60.589.445: c’è stata quindi una perdita netta di residenti - seppur piccola - quantificata in 76.106 persone (-0,12%).
Si tratta, appunto, di un’eccezione. La popolazione tedesca è aumentata, dal 31 marzo 2016 al 31 marzo 2017, da 82.269.300 residenti a 82.576.900, con un guadagno di 307.600 persone (+0,37%). Anche in Francia sono aumentati i residenti (dai 66.694.863 del 2016 ai 66.953.638 del 2017), con un aumento di 258.775 persone (+0,38%).
Tra i Paesi considerati, il Regno Unito ha fatto registrare l’aumento più sostanzioso in termini percentuali, passando dai 65.109.900 abitanti del 30 giugno 2015 ai 65.648.000 del 30 giugno 2016 (ultimi dati diffusi), con un aumento di 538.100 residenti (+0,82%).
Infine gli Stati Uniti sono passati dai 323.405.935 residenti del 2016 ai 325.719.178 del 2017, con un guadagno di 2.313.243 persone (+0,71%).
Quindi è vero che la popolazione degli altri Stati menzionati da Illy sia cresciuta, mentre quella italiana è leggermente diminuita.
Crescita della popolazione uguale crescita economica?
Ma qual è il collegamento tra popolazione e crescita economica? Fin dai tempi di Thomas Malthus, quasi tre secoli fa, si discute se la crescita della popolazione sia un fattore positivo o negativo per la crescita economica. Secondo Malthus la risposta era negativa, perché aumentando la popolazione la quantità di risorse pro capite sarebbe conseguentemente diminuita.
Rispetto a quella presa di posizione, naturalmente, il mondo è cambiato molto e così anche la riflessione degli economisti. Il dibattito resta però di grande attualità.
Dagli anni ’90 in poi, dopo decenni in cui si era ritenuto il contrario, sono emerse evidenze scientifiche che un aumento della popolazione possa avere un impatto negativo sulla crescita economica, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo ma non solo.
Il fattore determinante sembra, più che l’aumento della popolazione in sé, la percentuale di popolazione in età lavorativa in rapporto alla popolazione “dipendente” (anziani e infanti).
Senza voler qui mettere il punto a una discussione molto complessa, ci limitiamo a osservare che suggerire – come fa Illy – un nesso di causa-effetto tra crescita della popolazione e crescita dell’economia è piuttosto azzardato.
Conclusione
Riccardo Illy è impreciso per quanto riguarda la crescita del Pil pro capite dell’Italia nell’ultimo anno: facciamo sì meglio di Regno Unito e Usa, ma siamo alla pari con la Francia e dietro la Germania.
Vero poi che l’Italia sia ultima, tra i cinque Paesi considerati, per crescita del Pil in assoluto e che – a differenza degli altri Paesi – veda la sua popolazione non crescere ma anzi diminuire.
Ma dare per scontato, come fa Illy, che ci sia un legame diretto tra crescita economica e demografica è una semplificazione. La questione è molto complessa e molto dipende da “in che modo” aumenti la popolazione: per invecchiamento, per aumento delle nascite o per immigrazione (e di che tipo).
Aggiornamento del 26 febbraio 2018 - ore 16,15
"Il Prodotto interno lordo pro-capite italiano lo scorso anno è cresciuto più di quello americano, di quello inglese, di quello francese, di quello tedesco" dichiara Riccardo Illy. "La fonte da me utilizzata e' un articolo del quotidiano Il Sole 24 Ore del 31 dicembre scorso a firma del Professor Marco Fortis, che cita dati della Commissione Europea. In base a quei dati, confermo quindi che non e' vero che l'economia italiana e' cresciuta meno degli altri Paesi se noi guardiamo all'aspetto del pro-capite".
https://www.sharethefacts.co/share/e259d161-bcc6-4561-bdef-870b6d87a06c
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