Nel corso del confronto su La7, a Otto e Mezzo, tra Matteo Salvini e Laura Boldrini dello scorso 13 febbraio, la presidente uscente della Camera ha dichiarato (min -38.40): “Il reato di clandestinità, introdotto nel 2009, è stato un flop totale, perché da quando è stato introdotto gli arrivi via mare sono aumentati sistematicamente […]. Il centrodestra ha fatto due sanatorie, un milione di persone irregolari sono state sanate con un nuovo permesso di soggiorno”.
Si tratta di un’affermazione sostanzialmente corretta.
Il reato di immigrazione clandestina e gli sbarchi
Il reato di immigrazione clandestina è stato introdotto nel 2009, come dice correttamente Boldrini, con la legge n 94 del 15 luglio 2009 (art. 1 comma 16) - il cosiddetto “Pacchetto sicurezza” dell’allora governo Berlusconi.
Nel 2011 la Corte di Giustizia dell’Ue ha dichiarato illegittima la parte della normativa che prevedeva la sanzione del carcere per gli immigrati clandestini, salvando comunque la figura di reato nel complesso.
Nel 2014, con la legge n. 67 del 28 aprile, il Parlamento diede delega al governo di procedere a una serie di depenalizzazioni, tra cui quella del reato di immigrazione clandestina. A gennaio 2016, quando fu esercitata la delega, l’esecutivo di centrosinistra decise di non procedere proprio sul reato di clandestinità (con conseguenti polemiche). Da allora non ci sono stati progressi sulla questione. Dunque la norma che prevede il reato è rimasta in vigore da fine 2009 fino a oggi.
Nel 2010, il primo anno dopo l’introduzione, gli arrivi via mare in Italia sono stati 4.500. L’anno dopo sono aumentati a 64.300, per poi calare a 15.900 nel 2012. Nel 2013 sono saliti a 40.000, nel 2014 a 170.760, nel 2015 – con un parziale arretramento – sono stati 153.946, nel 2016 (record) 181.126 e nel 2017 sono scesi a 119.369.
Un forte aumento dunque c’è stato, come afferma Boldrini, anche se tendenziale e non costante. Sembra comunque corretto sostenere che, se lo scopo della norma era prevenire gli arrivi via mare, questa si sia rivelata inefficace.
Le sanatorie del centrodestra
Negli anni passati i governi di centrodestra, rispettivamente il secondo e il quarto governo Berlusconi, hanno regolarizzato centinaia di migliaia di immigrati irregolari (impropriamente detti “clandestini”) con due diversi provvedimenti.
Il primo, del 2002 e contestuale all’introduzione della legge “Bossi-Fini” (art. 33 della legge 189 del 2002), secondo i dati del Ministero dell’Interno ha portato a 705.404 domande di regolarizzazione, delle quali 694.224 ammissibili. I lavoratori regolarizzati sono stati 634.728.
Il secondo, del 2009, è la così detta “regolarizzazione colf e badanti” (art. 1 ter della legge 102/2009) e, secondo gli ultimi dati disponibili pubblicati dal Viminale, ha portato a 295.126 domande, di cui 271.020 ammesse dalla Questura. Delle 259.454 pratiche definite al 14 marzo 2011, 222.182 erano state accolte (l’85,6%).
Dunque le domande presentate sono oltre un milione, e quelle accolte – proiettando sul totale delle domande ammesse nel 2009 la percentuale di accoglimento al 14 marzo 2011 – più di 860 mila.
Boldrini è dunque leggermente imprecisa nel parlare di “un milione di persone irregolari sanate”.
Conclusione
È vero, come ha detto Boldrini, che l’introduzione in Italia del reato di immigrazione clandestina nell’estate del 2009 non abbia impedito un forte aumento tendenziale, anche se non costante, degli sbarchi in Italia negli anni successivi.
Quanto alle regolarizzazioni, la cifra di un milione data dalla presidente della Camera è leggermente esagerata: in base ai dati disponibili, a fronte di un milione di domande presentate, quelle accolte che hanno portato a una regolarizzazione sono complessivamente meno di 900 mila.
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