Intervistato dal Tg5 il 4 febbraio, il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi ha dichiarato (min. 11.10): “Con noi al governo nel 2010 sbarcarono in Italia solo 4.400 migranti, lo stesso numero che è sbarcato qui in un weekend la scorsa estate. Invece con i quattro governi della sinistra non scelti dagli elettori ne sono arrivati 170 mila nel 2014, 153 mila nel 2105, 181 mila 2016 119 mila nel 2017. Il risultato è che oggi in Italia si contano almeno 630 mila migranti di cui solo il 5%, 30 mila, ha diritto di restare da noi perché ‘rifugiati’”.
Berlusconi ha poi continuato parlando dei reati e collegandoli alla questione dell’immigrazione: “Gli altri 600 mila rappresentano una vera bomba sociale pronta ad esplodere, perché tutti questi migranti non vivono altro che di espedienti e di reati, e infatti oggi in Italia ogni minuto avviene un reato di strada, ogni 2 minuti un furto in appartamento, ogni 3 minuti un furto d’auto o di motociclo, ogni 4 minuti un furto in supermercato”.
Si tratta di un’affermazione che riporta molti numeri corretti – anche se non tutti – ma che opera una correlazione, quella tra sbarchi e reati, non confermata dai numeri. I reati infatti non sono significativamente aumentati negli ultimi anni, da quando si è ingrossato il flusso migratorio, ma anzi diminuiti.
Gli sbarchi
Come avevamo già verificato, Berlusconi ha ragione sul parallelo tra il numero di sbarcati nell’intero 2010 e in un weekend del 2017. Nel 2010 infatti sbarcarono in Italia 4.406 persone. Nell’estate 2017, ad esempio nel weekend del 24-25 giugno, secondo i dati del Viminale sono sbarcate in Italia 4.473 persone (2.691 sabato e 1.782 domenica). E subito dopo quel weekend ne arrivarono ancora di più: 4.441 solo il 29 giugno.
Sono poi corretti anche i numeri riferiti agli sbarchi negli anni dal 2014 in poi. Nel 2014 infatti si registrarono 170.760 arrivi via mare, nel 2015 153.946, nel 2016 181.126 e nel 2017 – da ultimo – 119.369.
Scorretta poi l’espressione “governi della sinistra non scelti dagli elettori”: come già detto altre volte, l’Italia è una Repubblica parlamentare in cui gli elettori scelgono i propri rappresentanti in Parlamento, non il governo, che viene appunto espresso dal Parlamento. Inoltre, dal 2014 in poi, se è vero che Forza Italia ha ritirato il suo appoggio all’esecutivo (sosteneva nel 2013 il governo Letta), comunque una parte del centrodestra è rimasto nella maggioranza, altrimenti il centrosinistra sinistra da sola non avrebbe avuto i numeri al Senato.
I rifugiati
Il totale dei migranti sbarcati dal 2014 al 2017, dunque, arriva a 625.201 - circa i 630 mila citati da Berlusconi. È vero che mediamente il 5% circa abbia lo status di rifugiato (anche se negli ultimi mesi la percentuale è stata più vicina al 10%), ma non è vero che solo i rifugiati abbiano diritto di restare in Italia e in Europa.
Come avevamo già verificato, oltre ai rifugiati hanno diritto all’accoglienza i migranti che ricadono sotto la protezione sussidiaria e la protezione umanitaria. Il totale di chi ha diritto all’asilo sale così dal 5% citato da Berlusconi a circa il 40% dei richiedenti.
I migranti presenti in Italia
È poi quasi certamente errato che questi 630 mila migranti arrivati in Italia dal 2014 a oggi siano attualmente tutti presenti in Italia.
Contribuiscono a ridurre il numero totale sia i rimpatri (sono stati circa 17 mila solo nel 2017), sia il programma di ricollocamenti negli altri Stati dell’Unione europea (12 mila circa al 31 dicembre 2017), sia le “fughe” dall’Italia verso gli altri Paesi europei. Un fenomeno, quest’ultimo, difficilmente quantificabile.
Falso poi che tutti i migranti che non hanno ottenuto lo status di profugo siano lasciati a se stessi, costretti a vivere di espedienti e reati. Secondo i dati del Viminale più recenti, sono inseriti nel sistema di accoglienza italiano più di 182 mila migranti.
Il numero di reati
Anche l’affermazione di Berlusconi sul numero di reati al minuto fa parte di quelle già verificate in passato, ed è sostanzialmente corretta (tranne che sui furti nei supermercati).
Nel 2016 ci sono stati 531.113 “reati di strada”: mancando una definizione legale dell’espressione, noi sommiamo furti con strappo (16.672), furti con destrezza (162.154), furti in auto in sosta (178.283), furti di motorini (14.589), moto (30.839) e auto (110.556) e rapine in strada (18.020) – a fronte di 527.040 minuti (il 2016 è stato bisestile, di solito i minuti sono 525.600). Dunque circa uno al minuto, come dice Berlusconi.
Per quanto riguarda i furti in abitazione, nel 2016 sono stati 214.053. Siamo lontani dai 262.800 che sarebbero necessari, ma facendo il calcolo si può dire che c’è un furto in appartamento ogni 2,46 minuti. Non molto diverso da quanto sostenuto dall’ex Cavaliere.
Nel 2016 i furti di automobili, come già detto, sono stati 110.556 e quelli di motocicli 30.839. Il totale è di 141.395. Di nuovo siamo al di sotto dei 175.200 che sarebbero necessari perché fossero esattamente uno ogni tre minuti, ma facendo i calcoli risulta comunque che ne avviene uno ogni 3,7 minuti. Berlusconi anche in questo caso ha ragione.
Sbagliata la stima invece sui furti nei supermercati. Il totale dei furti in “esercizi commerciali”, sempre nel 2016, sono stati 95.814: uno ogni 5,5 minuti. Ma si tratta appunto del totale degli esercizi commerciali, non dei soli supermercati (che del resto l’Istat non prende in considerazione).
Perché il legame con l’immigrazione è smentito dai numeri
La parte più scorretta dell’affermazione di Berlusconi è il collegamento tra l’aumento degli sbarchi e un aumento dei reati. Se infatti guardiamo i dati si può dire che la situazione dei reati in Italia sia rimasta sostanzialmente invariata – anzi, per alcuni addirittura leggermente migliorata – anche quando il flusso migratorio si è significativamente ingrossato.
Guardiamo ai dati del 2011, anno successivo al “record negativo” di sbarchi - i 4.400 rivendicati da Berlusconi.
Allora i “reati di strada”, secondo la definizione da noi adottata per il calcolo precedente, furono 566.262, dunque anche di più che nel 2016. La cadenza è sempre, circa, di uno al minuto.
I furti in abitazione furono 204.891, meno che nel 2016, ma con una cadenza simile: invece che 1 ogni 2,46 minuti, 1 ogni 2,56 minuti.
I furti di auto o motocicli nel 2011 furono rispettivamente 126.909 e 42.545, per un totale di 169.454: un dato superiore a quello del 2016 e dunque anche una cadenza superiore. Nel 2016 infatti si è registrato un furto di auto o motociclo ogni 3,7 minuti, nel 2011 uno ogni 3,1 minuti.
Quanto ai furti in esercizio commerciale, i dati sono molto simili: 95.814 nel 2016 e 92.736 nel 2011. La cadenza è dunque circa la stessa: uno ogni 5,5 minuti nel 2016, uno ogni 5,66 minuti nel 2011.
Conclusione
Berlusconi cita dei dati quasi corretti sul numero di sbarchi e sul numero di reati – con alcune imprecisioni sul numero di aventi diritto all’asilo e di migranti presenti in Italia – ma fa una correlazione tra aumento degli sbarchi e reati che i dati smentiscono: la situazione della criminalità è rimasta pressoché identica, e per alcune figure di reato è addirittura leggermente migliorata, rispetto a prima dell’aumento del flusso migratorio.
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