Il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, nel corso di un comizio a Catania il 28 ottobre ha indicato come modello a cui la Sicilia dovrebbe ispirarsi la città di Lagos: “Capitale della Nigeria, 5 milioni di abitanti, nel centro dell'Africa, è considerata una delle capitali dove si vive meglio al mondo. Se guardate le fotografie è pazzesca, sembra Las Vegas, verde, spiagge, palme”.
Si tratta di un’affermazione completamente errata.
La situazione a Lagos
Per prima cosa, Lagos non è la capitale della Nigeria: la capitale è la città di Abuja già dal 1991. In secondo luogo, Lagos non ha 5 milioni di abitanti: il numero non si conosce con esattezza, ma secondo l’Onu, nel 2016, gli abitanti erano 13 milioni e 661 mila. Le stime sono rese difficili dall’esistenza di gigantesche bidonville difficili da censire, come quella di Makoko proprio a Lagos, i cui abitanti potrebbero essere dai 30 mila ai 250 mila.
La città, poi, non è in centro all’Africa (è sulla costa occidentale, sul Golfo di Guinea); a Las Vegas, per confronto, non ci sono le spiagge (sabbia parecchia, mare per niente). Ma la cosa più sbagliata in questa dichiarazione di Grillo è proprio il concetto alla base del suo discorso: a Lagos non si vive affatto bene, anzi, secondo tutte le principali classifiche, è uno dei luoghi peggiori al mondo per qualità della vita.
Come fatto notare da Luciano Capone e Enrico Cicchetti sul Foglio il 30 ottobre, il "Quality of living city rankings" di Mercer, una classifica delle città in base alla qualità di vita, piazza Lagos al 212° posto su 231 città considerate in tutto il mondo: cioè tra le ultime 20.
Secondo un’altra classifica sulla vivibilità delle città nel mondo, citata anch’essa dal Foglio – stilata dall’Economist Intelligence Unit, Lagos si trova al 139° posto su 140 città considerate. Dietro c'è solo Damasco, la capitale della Siria, Paese sconvolto dalla guerra civile. Tripoli, capitale della Libia (altro Paese sconvolto dalla guerra civile), è messa meglio e sta al 138° posto.
Sono segnalati dalle autorità locali tassi preoccupanti di mortalità infantile, mortalità sotto i cinque anni e mortalità delle partorienti.
In particolare per quanto riguarda la mortalità degli under-5 possiamo confrontare il dato della Nigeria con quello dell’Italia. Nel Paese africano, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (dati riferiti al 2015), muoiono prima dei 5 anni 108,8 bambini ogni mille nati vivi. Nel nostro Paese, secondo uno studio dell’Istat del 2014, nel 2011 morivano 4 under-5 ogni mille nati vivi. Un bambino nato a Lagos ha cioè il 2.700% (duemilasettecento per cento) di possibilità in più di morire prima dei 5 anni rispetto a un bambino nato in Italia.
Anche la situazione economica è imparagonabile: il Pil pro-capite della Nigeria nel 2016, secondo la Banca Mondiale, è stato di 2.178 dollari all’anno. Per l’Italia, nello stesso anno, era di 30.527 dollari all’anno: quattordici volte tanto.
Il sito del ministero degli Esteri italiano, “Viaggiare sicuri”, a Lagos evidenzia poi – oltre ai consueti problemi di criminalità di strada e corruzione della polizia – il rischio di attentati terroristici da parte di Boko Haram e, ciliegina sulla torta, di sacrifici umani. La polizia nigeriana ha infatti segnalato l’incremento di violenze legate a rituali sacrificali di tipo magico e tradizionale e ha riportato la notizia di uccisioni sacrificali, tra gli altri, nello Stato di Lagos.
Il fenomeno, secondo la stampa locale, sarebbe legato in particolare al diffondersi di un gruppo criminale-religioso noto come “Badoo”. I suoi accoliti sono sospettati di numerose uccisioni, con pietre e bastoni, e di aver preso il sangue delle proprie vittime per scopi rituali.
Senza la pretesa di esaurire la lista dei gravi problemi che colpiscono Lagos, si possono poi citare anche i rapimenti a scopo di estorsione, la tratta delle donne “schiave del sesso” verso l’Europa, i livelli di inquinamento inquietanti, la sovrappopolazione e la diffusione di gravi malattie come AIDS.
Conclusione
Beppe Grillo dice molte cose sbagliate in un’unica dichiarazione. L’errore più grave è aver dipinto Lagos come una città da prendere come modello: non è così. Secondo tutte le classifiche più autorevoli, la città nigeriana è una delle peggiori dove vivere, con gravi problemi di povertà e criminalità.
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