L’amministratore delegato di Fiat Chrysler Automobiles, Sergio Marchionne, ha ricevuto lo scorso 2 ottobre dall’Università di Trento la laurea honoris causa in ingegneria. Durante la sua lectio magistralis, Marchionne ha dichiarato: “Le emissioni di un’auto elettrica, quando l’energia è prodotta da combustibili fossili, nella migliore delle ipotesi sono equivalenti a un’auto a benzina”, visto che a livello mondiale “due terzi dell’energia elettrica deriva da fonti fossili”.
Marchionne ha sostanzialmente torto.
Quante emissioni produce un’auto non elettrica
Le emissioni di CO2 prodotte da un’automobile a benzina o gasolio possono variare moltissimo a seconda del modello.
La tabella del ministero dei Trasporti che contiene i dati relativi ai veicoli prodotti dalle varie case automobilistiche lo testimonia: si passa dai 388 grammi di CO2 al chilometro prodotti da una Aston Martin V12 Zagato ai 100 grammi scarsi di numerose utilitarie (ad esempio Fiat 500 diesel Multijet, Opel Astra 110 CV, Peugeot 208 68 CV etc.)
Quante emissioni produce un’auto elettrica
Più complicato calcolare le emissioni di CO2 che vengono prodotte, indirettamente, per far funzionare un’auto elettrica.
Prendiamo come esempio la Renault Zoe ZE40, auto completamente elettrica che produce zero emissioni e che ha un’autonomia di circa 400 km grazie a una batteria da 41 kWh (chilowattora). Per fare 100 km impiega dunque 10,25 kWh, cioè le servono circa 0,1 kWh per chilometro.
Ma quanta CO2 si produce per generare 0,1 chilowattora?
Anche in questo caso la situazione è molto varia da Paese a Paese, a seconda di quanto pesano i vari combustibili fossili nel mix energetico nazionale. Il carbone produce infatti – riportiamo qui uno studio del parlamento britannico – più di 1.000 grammi di CO2 per chilowattora, il petrolio 650 grammi circa e il gas meno di 500.
Dunque un Paese come l’Italia, che consuma molto gas per produrre energia elettrica, produce meno CO2 rispetto ad altri Stati che invece fanno maggior ricorso al carbone.
Il calcolo
Per verificare l’affermazione di Marchionne confrontiamo allora un’auto non elettrica poco inquinante (che produce 100 g/km di CO2) e un’auto elettrica come la Zoe ZE40, che ipotizziamo venga alimentata da energia prodotta interamente dal carbone.
Se alla Zoe serve 0,1 kWh per fare 1 km, e per produrre 1 kWh un impianto a carbone genera 1.000 g di CO2, possiamo allora dire che per fare 1 km l’auto elettrica in questione produce, indirettamente, 100 g di CO2.
La stessa quantità dunque dell’auto non elettrica a basse emissioni presa in considerazione.
L’equivalenza
Abbiamo preso un’auto elettrica tra le più moderne e con le migliori prestazioni e l’abbiamo confrontata con un’auto non elettrica di quelle poco inquinanti. Le prestazioni sono equivalenti, come afferma Marchionne, solo se postuliamo che l’energia necessaria per caricare la batteria dell’auto elettrica venga interamente prodotta da centrali a carbone.
Se invece ipotizziamo che venga prodotta interamente da centrali a gas, ad esempio, l’auto elettrica produrrebbe la metà della CO2 rispetto a una non elettrica poco inquinante.
Verifichiamo dunque a livello globale da quali fonti proviene l’energia elettrica.
Secondo i dati della Banca Mondiale, nel 2014 il 66,4% dell’energia elettrica era prodotta da combustibili fossili (40,7% carbone, 21,6% gas e 4,1% petrolio).
Dunque Marchionne ha ragione quando dice che i due terzi dell’energia elettrica proviene da fonti fossili.
Tuttavia non si tratta solo di carbone, ma anche di petrolio e gas. Inoltre il terzo restante di energia elettrica è prodotto da altre fonti, come idroelettrico (16,2%), nucleare (10,6%) o rinnovabili (6%).
Dunque l’equivalenza perfetta tra la CO2 prodotta da un’auto elettrica e una non elettrica non è più possibile. Lo 0,1 kWh necessario per fare un chilometro con un’auto elettrica è prodotto solo per il 40% da carbone, per un quarto circa da altri combustibili fossili meno inquinanti e per il restante da energie più pulite, come il nucleare o le rinnovabili.
Conclusione
Sergio Marchionne è impreciso ed ha sostanzialmente torto. Ha ragione quando dice che i due terzi dell’energie elettrica provengono da combustibili fossili, ma sbaglia quando afferma che “nella migliore delle ipotesi” un’auto elettrica e una non elettrica producono emissioni equivalenti.
Innanzitutto ci sono auto non elettriche molto inquinanti. Ma tralasciandole e concentrandoci su quelle che producono meno emissioni (appunto circa 100g/km), queste producono più anidride carbonica rispetto a quanto non facciano, indirettamente, le auto elettriche.
La differenza non è probabilmente macroscopica, ma è sicuramente a vantaggio delle seconde.
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