Il 26 settembre il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, ha scritto sulla propria pagina Facebook: “In soli 7 giorni, i neo-diciottenni nati nel ‘99 hanno già speso 3 milioni di euro dei loro bonus cultura in libri, musica, spettacoli, cinema e musei con 18App: il triplo rispetto all’anno scorso, dopo l’attivazione di 18App per i nati nel ‘98. Inoltre, le iscrizioni sono salite del 43% rispetto al 2016: un’enormità”. Il sottosegretario Boschi ha ragione.
Cos'è il bonus cultura
Il bonus consiste in 500 euro da spendere in “cultura”, cioè biglietti per assistere a rappresentazioni teatrali, cinematografiche, spettacoli dal vivo, per libri, ingresso a musei, mostre ed eventi culturali, monumenti, gallerie, aree archeologiche e parchi naturali.
È stato introdotto dalla Legge di Stabilità 2016 (art. 1 comma 979) per tutti i ragazzi nati nel 1998, che sarebbero divenuti quindi maggiorenni nel corso del 2016, residenti in Italia (se stranieri, con regolare permesso di soggiorno). Per loro il bonus è spendibile fino al 31 dicembre 2017, ma per riceverlo dovevano iscriversi sulla apposita piattaforma “18App” entro il 30 giugno.
La Legge di Bilancio 2017 (art. 1 comma 626) ha confermato il bonus per i diciottenni, che può quindi essere sfruttato anche dai ragazzi del ’99, che compiono 18 anni nel 2017. La richiesta può essere presentata a partire dal 19 settembre scorso e fino al 30 giugno 2018. Il bonus, poi, può essere speso fino al 31 dicembre 2018. A differenza dei ragazzi del ’98, i nati nel ’99 potranno usare il bonus anche per acquistare “musica registrata, nonché corsi di musica, di teatro o di lingua straniera”.
Per la classe 1998 non ha funzionato bene
Secondo il governo italiano, i nati nel 1998 che si sono iscritti entro il 30 giugno 2017 alla piattaforma 18App per usufruire del bonus sono 351.522. Si tratta di un risultato piuttosto magro.
Un’infografica diffusa via Twitter da 18App mostra infatti che questi 351.522 sono appena il 61% dei 574.953 ragazzi che avrebbero avuto diritto di iscriversi. Come racconta un’inchiesta di Repubblica, che parla di un bonus “senza appeal”, anche le risorse stanziate inizialmente – 290 milioni di euro (art. 1 comma 980 Legge di Stabilità 2016) – sono state utilizzate solo in parte, con quasi 115 milioni avanzati. Il totale dei soldi spesi dai nati nel ‘98, a settembre 2017, ammonta a 86,3 milioni di euro circa. Al 30 di giugno erano poco meno di 67 milioni.
Come sta andando, invece, per la classe 1999
I dati citati dal sottosegretario Boschi relativi al “nuovo” bonus cultura, per i nati nel ’99, sono stati direttamente confermati dall’ufficio stampa di Palazzo Chigi, da noi contattato, che li ha meglio precisati.
- Gli iscritti della classe ’99 tra il 19 settembre, quando sono state aperte le iscrizioni, e il 27 settembre, quando ha parlato il sottosegretario Boschi, sono stati 50.642.
- Gli iscritti della classe ’98, che avevano potuto iscriversi a partire dal 3 novembre 2016, erano stati invece 35.057 in un periodo equivalente.
Dunque si tratta di un aumento del 44,5% (cioè 15.585 unità), anche leggermente più di quanto affermato da Boschi. Gli euro spesi, sempre al 27 settembre, sono stati invece circa 3 milioni e 150 mila euro contro il milione e centomila circa del 2016. Da Palazzo Chigi si sottolinea anche come il dato sia in costante e significativo miglioramento, avendo superato quota 60 mila già il 28 settembre.
L'aumento è del 44,5%
L’aumento delle iscrizioni è in effetti, come afferma Boschi, molto consistente. Se il +44,5% si mantenesse costante per tutto il periodo, gli iscritti alla fine potrebbero essere quasi il 90% (aumentando il 61% dell’anno scorso del 44,5% si arriverebbe all’88% abbondante di copertura). Tuttavia una settimana è un campione ancora troppo ristretto perché simili proiezioni risultino affidabili. Al di là di questo, i numeri forniti dal sottosegretario sono comunque confermati da fonti ufficiali e pertanto da ritenersi corretti.
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