In un’intervista mandata in onda dal Tg1 lo scorso 8 agosto, il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha sostenuto che (minuto 2.00) “rispetto a otto-nove mesi fa le previsioni di crescita sono raddoppiate”.
Gentiloni, che fa riferimento alle previsioni di crescita del Pil nel 2017, esagera un po’ ma ha sostanzialmente ragione.
Le previsioni precedenti
Tutte le principali istituzioni internazionali che si occupano di fare previsioni sull’andamento della nostra economia, sia italiane che straniere, stimavano all’inizio del 2017 – otto o nove mesi fa, come dice Gentiloni – una crescita economica per il nostro Paese tra lo 0,7 e l’1 per cento.
- Fondo Monetario Internazionale – Il FMI, a gennaio 2017, ipotizzava nelle sue proiezioni una crescita del Pil italiano dello 0,7% nel 2017.
- Banca d’Italia – Nel suo bollettino di gennaio, la Banca d’Italia stimava una crescita per il 2017 – in linea con quanto previsto da Commissione europea e Ocse – dello 0,9%, “sospinta dalla domanda interna e dal progressivo rafforzamento di quella estera”.
- Istat – L’Istituto di statistica pronosticava ancora a maggio 2017, nelle sue previsioni, “un aumento del prodotto interno lordo (Pil) pari all’1,0% in termini reali” per l’anno in corso.
- Commissione europea – Nelle sue previsioni d’inverno, pubblicate a febbraio 2017, la Commissione europea scriveva a proposito dell’Italia: “Nel 2017 si prevede una crescita del Pil reale dello 0,9%, principalmente a causa di una politica monetaria di supporto e di una accelerazione nella domanda globale”.
Le previsioni recenti
E ora, invece? Le ultime stime prevedono una crescita dell’1,3-1,4 per cento, anche se non tutti hanno fornito i propri aggiornamenti. Quelli già pubblicati, però, sono indubbiamente positivi.
- Fondo Monetario Internazionale – A luglio 2017, sei mesi dopo le proiezioni sopra citate, il Fondo Monetario Internazionale ha alzato (v. Tavola 1) le previsioni di crescita del Pil italiano per l’anno corrente da 0,7% a 1,3%. Quasi il doppio.
- Banca d’Italia – Nel suo bollettino di luglio Bankitalia ha rivisto le previsioni di crescita del Pil al rialzo, passando dallo 0,9% all’1,4%. Non il doppio – sarebbe servito un +1,8% di Pil – ma comunque una crescita significativa.
- Gli altri – Le prossime previsioni Istat (“Prospettive per l’economia italiana”) saranno pubblicate a novembre, così come le “previsioni di autunno” della Commissione europea. Dunque per un’eventuale conferma o smentita si dovranno attendere ancora tre mesi circa.
Il confronto europeo
Questo miglioramento, tuttavia, non schioda l’Italia dalle ultime posizioni nell’Unione europea per crescita del Pil.
Con l’1,3% stimato dal Fmi raggiungiamo la Finlandia (+1,3% anch’essa, secondo le previsioni di primavera 2017 di Eurostat) e restiamo appaiati in ultima posizione, anche se ci avviciniamo agli altri grandi Paesi Ue: la Francia infatti dovrebbe crescere nel 2017 dell’1,4%, la Germania dell’1,6% e il Regno Unito dell’1,8%. La media nella Ue è dell’1,9%.
Conclusione
Come anticipato, Gentiloni esagera la misura del miglioramento nelle previsioni sulla crescita del Pil nel 2017, ma la sua affermazione è più corretta che errata.
Rispetto alle previsioni del FMI lo scostamento è minimale: il doppio delle previsioni di sei mesi fa sarebbe stato l’1,4%, cui l’1,3% effettivamente pronosticato a luglio si avvicina molto.
Più marcata l’imprecisione di Gentiloni se invece si considerano le previsioni di Banca d’Italia, più ottimiste – e in questo allineate con quelle della Commissione – rispetto a quelle di inizio anno del FMI. Il doppio delle previsioni di gennaio di Bankitalia sarebbe l’1,8%, mentre il dato diffuso a luglio è dell’1,4%.
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