L'attesa dei seguaci di Trump a New York: “Una settimana e vinceremo”

Massimo Basile
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Appuntamento al Madison Square Garden per il comizio di Donald Trump. A centinaia sono confluiti verso il tempio dello sport newyorkese che tra meno di un’ora ospiterà l’intervento del tycoon. Bandiere, sciarpe e cappellini rossi con la scritta “Maga”, Make America Great Again, e “fight”, lotta, il grido di battaglia lanciato da Trump dopo l’attentato in Pennsylvania. Il clima è sereno nonostante il raduno in una città a maggioranza progressista. “Non penso niente di Trump - dice uno dei sostenitori, che mostra un enorme vessillo - la cosa migliore che possa fare è costruire il muro” per fermare l”ondata di migranti” dal Messico. Un ragazzo di Brooklyn dice di rappresentare la minoranza e di amare di Trump il fatto che “non ha paura di niente, dice quello che pensa”. “La cosa che mi piace meno? - aggiunge ridendo - è che parla troppo”. Per Jacob Nosukuru, emigrato giapponese diventato cittadino americano, “Trump ci conduce seguendo Dio, lui sta cercando di salvare la vita dei bambini”. “E poi - aggiunge - ci permette di avere le armi così possiamo difendere noi stessi”. Nessuno ha dubbi: “un’altra settimana - dicono molti - e Trump vincerà”. La coda non è ancora lunga e sterminata come molti si aspettavano, ma la gente continua ad affluire dalla Sesta Avenue e le macchine suonano il clacson.
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