AGI - Diplomatici, funzionari, visitatori si fermano attratti dalla forza drammatica delle immagini: sono quelle raccolte nell’allestimento che all’ingresso del Palazzo di Vetro, sede delle Nazioni Unite, ricorda i 75 anni dalla “nakba”, la “catastrofe” in Palestina. Le fotografie e le testimonianze video ripercorrono i giorni in cui vennero sfollati circa 700 mila palestinesi, circa cinquecento villaggi vennero distrutti e quasi l’ottanta per cento del territorio controllato dalla Lega delle Nazioni, sotto mandato britannico, passò a Israele.
Nei giorni in cui all’Assemblea generale si è votato, a stragrande maggioranza, l’immediato cessate il fuoco, l’allestimento all’ingresso del Palazzo di Vetro attira maggiore attenzione, anche perché descrive una Palestina diversa dall’immaginario, fatta di scuole efficienti, persone sorridenti, mercati gioiosi, bambini in costume tradizionale, giardini che ricordano quelli rinascimentali, donne inserite nel mondo del lavoro, organizzate. Ma sui pannelli che si succedono lungo la parete del corridoio principale appaiono anche i volti della tragedia umanitaria del ‘48, e che riportano alle immagini di oggi.
Le foto scattate da una serie di reporter sono opere d’arte e di testimonianza di una tragedia umanitaria. Non a caso il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha più volte parlato in questi giorni di “catastrofe”, riferendosi alla situazione dei civili palestinesi a Gaza. La mostra sarà visitabile fino all’’8 gennaio 2024.