Washington - A tre giorni dal voto per l'elezione del 45esimo presidente degli Stati Uniti, si profila un testa a testa tra la candidata democratica Hillary Clinton e il repubblicano Donald Trump. L'ultimo sondaggio della Fox attribuisce alla Clinton il 45% contro il 43% del rivale mentre le proiezioni della Cnn indicano che Hillary è scesa sotto la soglia magica dei 270 grandi elettori (su 538), la maggioranza assoluta necessaria per garantirsi la presidenza. L'ex segretario di Stato sarebbe a quota 268, con Trump salito a 204.
L'INCOGNITA AFRO E LA PARTITA DEGLI INDIPENDENTI
Analizzando nel dettaglio la rilevazione della Fox, si delinano anche più chiaramente gli scenari che potrebbero far compiere al candidato del Grand Old Party il grande salto verso la Casa Bianca. Trump risulta più amato dagli uomini (+11 punti), dai bianchi (+19) e, soprattuto, dai bianchi non laureati (+33). Clinton, invece, è vincente tra le donne (+13 punti), i neri (+74) e dagli elettori under 30 (+17). Entrambi stanno consolidando il sostegno del bacino politico di riferimento: Clinton 'pesca' il 90% dei voti democratici, Trump l'85%.
Se gli afromericani disertassero le urne, ad esempio (la scarsa affluenza dei neri fra coloro che hanno votato in anticipo è un segnale preoccupante in questo senso), Trump potrebbe sfondare in Carolina, Florida e potenzialmente anche in Michigan, dove la maggior parte dei voti dell'Asinello (i dem) arrivano dall'elettorato afroamericano. E' uno dei 6 scenari tracciati dalla Cnn che assegnerebbero al repubblicano la vittoria.
Ma è sugli indipendenti che si gioca la vera partita: qui il repubblicano stacca la rivale di 8 punti (41-33) ma la scorsa settimana la forbice era 13. Il 'terzo incomodo' Johnson, candidato del Partito Libertario, è attestato all'11%, un 'bottino' di voti che, se affluisse a Clinton o Trump, potrebbe far spostare l'ago della bilancia.
Per non correre il minimo rischio, la candidata democratica ha deciso di fare campagna anche negli Stati considerati "sicuri" come la Pennsylvania, dove ha tenuto ieri un comizio e dove tornerà lunedì, alla vigilia del voto, insieme al marito Bill Clinton, la figlia Chelsea, Barack Obama e la first lady Michele. Trump chiuderà invece la sua campagna elettorale il 7 novembre nel New Hampshire, lo Stato che nella "mappa elettorale" della Cnn è passato da "democratico" a "in bilico", diventando quindi contendibile.
VENTI DI CYBER GUERRA SULLE PRESIDENZIALI USA
Intanto venti di cyber guerra soffiano sempre più sulle elezioni americane: gli hacker dell'Amministrazione Usa sono riusciti "a violare la rete di comando del Cremlino"nonché "le reti elettriche e i network di telecomunicazione russi, rendendoli vulnerabili" nel caso decidessero di attaccarli con armi informatiche. Lo rivela la Nbc, citando un alto funzionario dell'intelligence e documenti top secret di cui è venuta in possesso. Si tratta di una mossa preventiva ordinata dalla Cia per rispondere a eventuali cyber attacchi nel giorno delle elezioni americane dell'8 novembre. L'emittente Usa aveva riferito nei giorni scorso che gli hacker sono in possesso di documenti imbarazzanti riguardanti le politiche del presidente russo, Vladimir Putin, e alcuni intrecci di affari suoi dei più stretti alleati.
Un alto funzionario della Casa Bianca ha confermato all'Agi che gli Usa sono "pronti ad ogni evenienza" se viene attaccato il voto, puntando il dito contro la Russia. Il furto e la diffusione di email imbarazzanti ai danni di istituzioni e personaggi politici americani è "in linea", ha detto, "con i metodi e le motivazioni" dei russi e sono volti ad "interferire con il processo elettorale statunitense".