Washington - Negli Usa si afferma spesso che le elezioni presidenziali non si vincono nei dibattiti tv, ma e' li' che si possono perdere. Di sicuro il primo duello in tv (dei tre previsti) tra Hillary Clinton e Donald Trump, ormai testa-a-testa nei sondaggi, segnera' la narrativa delle ultime sei settimane in vista del voto dell'8 novembre. Di seguito il breviario per godersi lo spettacolo, che andra' in onda nel prime time americano, a partire dalle 3 di notte in Italia:
- DOVE VEDERLO: il dibattito sara' trasmesso in diretta live da tutti le grandi tv americane, C-SPAN, ABC, CBS, FOX, ed NBC e da tutti i canali via cavo compresi CNN, Fox News, e MSNBC. Sara' anche offerto livestream da tutti i piu' importanti siti di informazione, oltreche' ovviamente da YouTube, Facebook, e Twitter.
- QUANTI LO VEDRANNO: si dice 100 milioni di persone, forse 125. Secondo i calcoli delle agenzie di pubblicita' che hanno comprato gli spazi, l'audience sara' tra il 20 e il 50% in piu' che il primo duello in tv nel 2012, tra Barack Obama e il repubblicano, Mitt Romney. Cento milioni di pubblico e' cifra paragonabile all'audience del Superbowl.
- CHI LO VEDRA' DAL VIVO: non si sapra' fino all'ultimo, quando si accenderanno le telecamere, chi siedera' tra il pubblico nella hall della Hofstra University, a Long Island. Un terzo dei biglietti andranno ai due staff elettorali, distribuiti in proporzioni uguali. Un altro terzo all'universita', che tra l'altro sostiene i costi dell'organizzazione: la Hofstra ha organizzato una lotteria tra gli studenti in corso. L'ultimo terzo va alla Commissione per i Dibattiti presidenziali, che li distribuisce tra i suoi componenti, gli sponsor e i Vip locali. Ovviamente i biglietti vanno a ruba. Non ci sara' Gennifer Flowers, una delle amanti di Bill Clinton. Trump aveva minacciato di invitarla e lei aveva pure aveva accettato. Ma poi il miliardario ha fatto marcia indietro e il suo staff ha precisato che non e' stata invitata.
- NELLA HALL, NIENTE APPLAUSI NE' PROTESTE: Il pubblico della Hofstra University sara' 'silenziato'. "A differenza che nei dibattiti per le primarie, abbiamo espressamente chiesto al pubblico di ricordare che sono 'testimoni della storia' e non sono li' per applaudire, festeggiare o protestare", ha spiegato Mike McCurry, copresidente dell'organizzazione nopartisan che gestisce i dibattiti presidenziali. Non sara' tollerato un pubblico che possa in qualche modo influenzare l'audience a casa e chi assistera' al dibattito in diretta ricevera' istruzioni anche su come vestirsi. Vietati manifesti o gadget di propaganda. Il pubblico silenziato sara' uno svantaggio per Trump, vero e proprio animale politico, che sa approfittare delle platee affollate e rumorose.
- COME SI SONO PREPARATI I DUE CANDIDATI: Clinton ha partecipato a 30 dibattiti politici dal 2000 ad oggi. Nella sua breve carriera politica, Trump non si e' mai confrontato testa a testa con un altro candidato ma solo con una pletora di altri repubblicani. L'ex segretario di Stato e' andata in clausura nella sua casa a Chappaqua, a nord di New York, con i piu' stretti collaboratori: ha studiato minuziosamente in tutte le sue sfaccettature il profilo psicologico di Trump e si e' 'allenata' facendo interpretare il ruolo del magnate a Philippe Reines, un suo collaudato collaboratore. Pugnace e combattivo, Raines, viene descritto come sufficientemente scaltro da saper approfittare di eventuali debolezze dell'ex first lady per 'saggiare' come sapra' reagire agli inevitabili attacchi del rivale. Clinton si e' inoltre preparata ad affrontare "i molteplici TRump", a conferma del fatto che probabilmente non sa quale si dovra' attendere. Trump al contrario ha continuato i suoi incontri elettoralie non si e' addestrato con una 'finta' Hillary, ma ha studiatoi suoi precedenti dibattiti.
- NIENTE INTERRUZIONI PUBBLICITARIE: Durante i dibattiti delle primarie le reti tv avevano riempito le due ore con interruzioni pubblicitarie, il che consentiva ai candidati di raccogliere le idee e aveva accorcuiato i tempi (in un caso Trump si era anche consultato con il suo staff , incorrendo nelle ire dei rivali). Stavolta, i 90 minuti saranno completamente privi di spot commerciali il che mettera' alla prova la lo loro concentrazione (soprattutto quella del milionario, showman impulsivo e che si presenta come un outsider).
- GLI ERRORI DA EVITARE: Trump deve dimostrare di avere la stoffa necessaria a un 'commander in chief, e dovra' evitare la trappola della Clinton di farlo apparire instabile. Clinton dovra' evitare di pensare di avere di fronte un rivale che, data l'inesperienza, sia battuto in partenza. Il paragone e' al dibattito del 2000, quando un Al Gore, assolutamente padrone della politica, di fatto fu scavalcato da George W. Bush perche' si pose in maniera sbagliata: Bush apparve non soo competente, almeno rispetto alle basse aspettative, ma assolutamente piu' piacevole. E alla fine surclasso' l'allora vicepresidente.
- I PRIMI 15 MINUTI: Occhio al primo quarto d'ora. Secondo gli analisti, sono fondamentali perche' quelli in cui lo spettatore decide chi e' stato il vincitore.
- CHI LO MODERA: Occhi puntati anche sul l'arbitro, Lester Holt, 57 anni, anchorman della Nbc, alla sua prima esperienza come moderatore di un dibattito tra candidati. Nato in California, Holt e' stato accusato da Trump di essere Democratico. In realta' e' registrato tra i repubblicani dal 2003. Curiosita' parla un italiano perfetto. (AGI)