Parigi ha un nemico che distruggerà il suo futuro: la siccità

Veronique Viriglio
Parigi
AGF - Parigi
AGI - Parigi e la sua regione sono minacciate da grave siccità a lungo termine, con costi potenziali fino a 2,5 miliardi di euro. L'allarme arriva da un rapporto dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), precisando che la siccità non dovrebbe comportare grandi restrizioni all'acqua potabile e auspicando una maggiore prevenzione dei rischi.

Resilienza della regione

Impatto economico

Esempio di Barcellona

Minaccia crescente

Vulnerabilità delle grandi città

Effetti del riscaldamento globale

Aumento delle temperature

Restrizioni necessarie

Sviluppo della regione

Aumento del fabbisogno idrico

Utilizzo dei prelievi idrici

inacciate da grave siccita' a lungo termine, con costi potenziali fino a 2,5 miliardi di euro. L'allarme arriva da un rapporto dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), precisando che la siccita' non dovrebbe comportare grandi restrizioni all'acqua potabile e auspicando una maggiore prevenzione dei rischi. Finora, la regione si era dimostrata resiliente grazie a una "solida rete di infrastrutture fluviali", tra cui quattro laghi artificiali che "svolgono un ruolo cruciale nel mantenimento dei livelli dell'acqua e nel garantire la fornitura di acqua potabile e di acqua per uso industriale, agricolo ed energetico quando le risorse idriche diventano scarse". Ma secondo l'Ocse, una grave siccita' potrebbe "perturbare seriamente le attivita' economiche" e causare perdite fino a 2,5 miliardi di euro nella produzione agricola e manifatturiera entro il 2100. Nel 2024, Barcellona "e' sfuggita per un pelo alla carenza d'acqua", ma ha dovuto imporre alla sua popolazione restrizioni di consumo "molto severe" dopo tre anni di siccita', osserva Jo Tyndall, a capo della Direzione per l'ambiente dell'Ocse. Sebbene Parigi non stia ancora affrontando crisi di questo tipo, la siccita' rappresenta comunque "una minaccia crescente per i residenti", in particolare dopo il 2050, avverte l'organizzazione in un rapporto corposo. Gli abitanti delle grandi citta' sono particolarmente vulnerabili alla carenza idrica perche' l'impermeabilizzazione dei loro terreni riduce la capacita' delle falde acquifere di rigenerarsi, mentre l'aumento delle temperature aggrava il fenomeno delle isole di calore. Queste tendenze sono amplificate dal riscaldamento globale, che sta seccando piu' rapidamente i terreni, facendo scendere i livelli delle falde acquifere e favorendo l'alternanza di episodi di siccita' prolungata e piogge torrenziali. Considerata da tempo ricca di risorse idriche, la regione di Parigi ha registrato un aumento delle temperature medie di 2 gradi dal 1990 e il riscaldamento globale accresce la probabilita' di gravi siccita'. In caso di una siccita' grave come quella del 1921, gli autori hanno calcolato che per preservare la fornitura di acqua potabile ai residenti, si dovrebbero imporre restrizioni all'irrigazione, alla navigazione e all'uso industriale dell'acqua "per piu' di 150 giorni". Lo sviluppo della regione parigina, che rappresenta il 19% della popolazione e un terzo della produzione economica francese, aumenta ulteriormente il fabbisogno idrico e quindi il rischio di siccita'. L'agricoltura, che occupa il 50% della superficie, ha visto il suo fabbisogno idrico "piu' che raddoppiare dal 2012" e si prevede che "aumentera' ulteriormente del 45% entro il 2050", avvertono gli autori. I prelievi idrici vengono utilizzati principalmente per l'approvvigionamento di acqua potabile (57%), l'industria (20%), la produzione di energia (13%), i canali (7%) e l'irrigazione (3%).
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