AGI - La narrativa cambia, anche a Bruxelles. Non è l'Ucraina a dover prevalere ma è la Russia a non dover prevalere. Cambia l'interpretazione della vittoria. Uno dei primi effetti dell'amministrazione di Donald Trump alla Casa Bianca ma non solo. La linea l'ha tracciata in modo molto netto il segretario generale della Nato, Mark Rutte, che ha ricevuto a cena il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, con un gruppo ristretto di leader europei (Italia, Germania, Danimarca, Polonia e i vertici delle Istituzioni Ue). Il Presidente francese, Emmanuel Macron, non ha partecipato alla cena (causa partenza per Mayotte) ma ha avuto un lungo bilaterale con Zelensky. Il Regno Unito è stato rappresentato dal ministro degli Esteri, David Lammy. "Questa è un'opportunità per sederci con loro. In alto in agenda vi è l'impegno ad assicurarsi che il presidente, il suo team, l'Ucraina, siano nella migliore posizione possibile quando decideranno, un giorno, di iniziare i colloqui di pace. E questo significa che dobbiamo fare tutto ora per assicurarci che per quel che riguarda la difesa aerea, gli altri sistemi d'arma, ci assicuriamo di fornire tutto ciò che possiamo", ha evidenziato Rutte accogliendo Zelensky nella sua residenza.
Prima di decollare verso la capitale europea, il leader ucraino in un'intervista a 'Le Parisien' aveva affermato di non aver più le forze per riprendere la Crimea e il Donbass e quindi ha chiesto alla Comunità internazionale di costringere Vladimir Putin, con gli strumenti della diplomazia, a sedersi al tavolo per restituire i territori occupati. "È davvero molto importante sfruttare questi due giorni a Bruxelles per incontrare tutti i nostri partner e avere la stessa posizione comune, e non divisa, dell'Europa su come garantire la sicurezza dell'Ucraina. Su come rafforzare noi stessi, il nostro popolo, i cittadini, i civili e, naturalmente, rendere più forte il nostro esercito, che è fondamentale", ha evidenziato Zelensky.
"Vedo che c'è il desiderio di soluzioni davvero brevi e veloci, ma siamo in una situazione in cui la Russia non vuole la pace, e questo è un problema. Quindi, per avere una soluzione migliore, dobbiamo supportare l'Ucraina il più possibile. Più sono forti sul campo di battaglia, più sono forti anche al tavolo delle trattative, e questo è anche nell'interesse dell'Europa", ha confermato l'Alta rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, a margine del vertice Ue-Balcani occidentali. Stessa linea arriva anche dalla Germania.
Il cancelliere Olaf Scholz ha ammonito: "Un punto fondamentale è garantire che il nostro sostegno all'Ucraina, pur essendo forte, non porti mai a un'escalation del conflitto tra la Russia e la Nato. Questo obiettivo è essenziale ed è alla base delle nostre azioni". Tuttavia ha ribadito la "ferma opposizione a una pace imposta" e auspicato di poter portare avanti "politiche comuni con Donald Trump che permettano all'Ucraina una prospettiva concreta". Mette da parte invece la proposta di una missione europea di peacekeeping: "Non fare il terzo o quarto passo prima del primo".