AGI - "Onoreremo fino all'ultimo giorno il compito che ci è stato dato. Arriveremo compatti fino alla fine della legislatura e oltre". La premier Giorgia Meloni, chiude Atreju, la kermesse di FdI, lanciando un messaggio alle opposizioni che prevedono un logoramento della maggioranza. "Chi spera che qualcuno di noi metta il proprio destino prima del destino della nazione rimarrà deluso. Deludere la sinistra è il nostro sport preferito. Noi siamo per l'Italia", afferma il presidente del Consiglio, secondo la quale la stabilità del centrodestra "è il segnale della discontinuità con il passato" e garantisce "quella autorevolezza senza la quale non è possibile produrre benessere. Ciascuno nel centrodestra è consapevole della propria responsabilità.
"L'anno che verrà sarà quello delle riforme. Andremo avanti sul premierato, la riforma madre di tutte le riforme. Andremo avanti sull'autonomia, sulla riforma fiscale e sulla riforma della giustizia", ha promesso. A questo proposito, la separazione delle carriere "è una battaglia di civiltà" e "una riforma per i cittadini ma anche per la stragrande maggioranza dei giudici". "Il cammino è ancora lungo" nella lotta contro la burocrazia, ha spiegato, "continueremo a tagliare gli sprechi. Uno Stato efficiente vuol dire meno tasse e clientelismo. Uno scenario del genere può preoccupare la sinistra ma non può preoccupare i cittadini".
Capitolo sicurezza: "Dobbiamo fare di più", ha detto, "ci sarà in Italia, a Roma segnatamente, il prossimo anno, il Giubileo, i tanti cristiani, i tanti pellegrini che verranno in Italia devono trovare una nazione all'altezza del compito".
"Da osservati speciali a modelli"
"In molti hanno scommesso contro il nostro fallimento. Hanno puntato contro il cavallo sbagliato. L'Italia è tornata a correre, da osservato speciale è diventata un modello. Non è solo merito del governo ma di tutti gli italiani", ha rivendicato Meloni, "la mia sfida è che gli italiani tornino a credere in loro stessi", afferma, "il tafazzismo è il principale nemico dell'Italia che noi abbiamo il dovere di sconfiggere. Veniamo da una stagione difficile ma noi siamo italiani, la nostra storia è piena di ricadute e rinascite".
L'addio alla guida di Ecr: "Serve un presidente a tempo pieno"
Meloni ha poi annunciato il suo addio alla presidenza dei Conservatori Europei "ora che la nuova legislatura" europea "è funzionante". "Serve un presidente a tempo pieno. Apriremo le candidature per le elezioni e ci sarà anche il primo ministro della Polonia, amico dell'Italia. Ti sosterremo in questa battaglia", ha detto Meloni.
Poi la stoccata all'opposizione: "Quando si tratta di difendere i lavoratori ci vedrete in prima fila" perché "la sinistra non l'abbiamo vista arrivare. A Schlein si inceppa la lingua quando deve parlare di Stellantis". Dal governo "non ci sarà pregiudizio, noi affrontiamo" il tema dell'automotive "nel merito", ha aggiunto la premier.
Landini aiuta la sinistra, non i lavoratori
Quanto al segretario della Cgil, Maurizio Landini, con "toni senza precedenti, che se li avessimo usati noi sarebbero arrivati i caschi blu dell'Onu, ci dice che è aumentato il precariato. In due anni ci sono quasi due milioni di posti di lavori in più; ha proseguito, "Silvio Berlusconi sarebbe orgoglioso" del risultato del governo. "Capiamo la difficoltà del segretario della Cgil Landini perché i suoi argomenti sono deboli. In fondo non può dire la verità: gli scioperi non li fa per aiutare i lavoratori ma la sinistra, solo che da parecchio tempo chi aiuta la sinistra non aiuta i lavoratori. Sto dicendo che le cose vanno meglio, in Italia è la destra a difendere i lavoratori", conclude.
"Non tornerà" un'occasione come quella di adesso, "l'occasione è ora e non permette passi incerti e tentennamenti, perché ha bisogno di certezze, cuori puri e gambe ferme. Ma io sono certo che siamo all'altezza del compito, l'Italia è all'altezza del compito. Viva l'Italia e il centrodestra" è la conclusione dell'intervento della premier, che ha chiesto ai presenti di mettersi "ai remi" per continuare nella rotta "di cambiare l'Italia".
L'inno di Mameli ha chiuso il discorso della Presidente del Consiglio che, indossando la felpa bordeaux di Gioventù Nazionale con la scritta "La via italiana", slogan dell'evento, ha cantato insieme ai giovani del movimento l'Inno nazionale sul palco. Nel frattempo, dalla platea sventolavano le bandiere tricolori. Dopo l'esecuzione dell'inno, sono partite le note di "A mano a mano", canzone ormai simbolo degli eventi organizzati da Fratelli d'Italia.