AGI - "Ho un rapporto eccellente con Elon Musk, mi pare che sia un salvatore. Potrei paragonarlo a Michelangelo, a Leonardo, mi sembra un essere ammirevole. Ti abbaglia questa persona. Non capisco perchè preoccuparsi per un benefattore sociale". Lo dice il presidente argentino, Javier Milei, secondo le anticipazioni di una intervista a 'Quarta Repubblica' che sarà trasmessa integralmente lunedì 16 dicembre su Rete 4. Milei parla anche di Trump. Invitato dal Presidente eletto per il suo insediamento alla Casa Bianca, come scrive il quotidiano Clarìn, Milei sarà a Washington il 20 gennaio e diventerà così il primo capo di Stato argentino a presenziare alla cerimonia di giuramento di un presidente Usa.
"Non c'è dubbio, noi (Milei, Meloni, Trump, ndr) stiamo cambiando la visione del mondo. E' terminata questa peste socialista woke: peggio di una peste, un cancro. Il socialismo, in ogni momento, è un fenomeno che impoverisce, alimentato dall'invidia, dall'odio, dal risentimento", spiega il presidente argentino a 'Quarta Repubblica'.
"I nostri nemici sono le idee socialiste, è la sinistra. La Cina non è un nemico, ci sono delle particolarità e stanno lavorando sulla transizione da un sistema comunista ad un sistema più libero. Noi, in Europa, parliamo con Giorgia Meloni, a cui mi lega una grande amicizia. La cosa che più mi ha colpito di lei è il coraggio: è una donna veramente coraggiosa, dotata di grande flessibilità quando si tratta di portare avanti situazioni difficili. E' ammirevole. Ho degli ottimi rapporti anche con Emmanuel Macron".
"Io sono contro ogni tipo di aborto - spiega ancora Milei -. Mi pare che l'aborto sia un assassinio aggravato dal rapporto (fra la madre e il figlio che sceglie di non partorire, ndr). Gliela dico in questi termini. Le piacerebbe conoscere Buenos Aires? Quando torno, la invito sul mio aereo. Che cosa succede mentre noi parliamo sul mio aereo? Io cambio idea e non voglio più che lei venga sul mio aereo. L'aereo è mio e di conseguenza io apro il portellone e le dico: 'Si butti di sotto'. Come lo chiama tutto ciò? E' un assassinio".
Parlando di imposte, Milei ha aggiunto: "Le tasse come possono essere buone se imposte? Sono un furto. Non servono. Vorrei proporre che siano a scelta. Chi le pagherebbe volontariamente? Le imposte si pagano con la pistola puntata alla testa. Sono immondizia".
Milei ha ottenuto la cittadinanza italiana
Il governo italiano ha concesso la cittadinanza italiana al Presidente argentino ultraliberista, Javier Milei, che è eleggibile come discendente di italiani. Lo ha detto all'AFP una fonte vicina al dossier. Milei a Roma ha incontrato la premier Meloni e ha partecipato a un festival di Atreju organizzato da Fratelli d'Italia. "Argentini e italiani: siamo uniti in una stirpe comune e legami profondi", ha detto Milei, senza menzionare pubblicamente l'ottenimento del suo passaporto italiano. Anche la sorella di Milei, Karina, ha ricevuto la cittadinanza. La legge italiana prevede che gli stranieri debbano vivere in Italia per dieci anni prima di poter richiedere la naturalizzazione e i figli nati in Italia da genitori stranieri non possono richiedere la cittadinanza prima dei 18 anni.