AGI. - Il presidente siriano Bashar al-Assad non si trova da nessuna parte a Damasco. E' quanto ha detto una fonte alla Cnn dopo che nella giornata si sono susseguite le voci secondo cui il leader non sarebbe più nella capitale, smentite tuttavia dalla presidenza che ha fato sapere che il presidente "non ha mai lasciato la capitale". Assad non si troverebbe in nessuno dei luoghi della città in cui ci si aspetterebbe di trovarlo. Non solo, la sua guardia presidenziale non sarebbe più schierata nel suo solito luogo di residenza. Secondo la fonte, le forze ribelli non hanno informazioni sulla posizione di Assad e stanno continuando i loro sforzi per trovarlo.
Secondo Bloomberg, secondo cui il presidente siriano sarebbe attualmente a Teheran, Assad sarebbe pronto per un accordo che gli consenta di mantenere le aree rimaste sotto il suo controllo o che gli garantisca un esilio sicuro. Assad starebbe facendo un "ultimo tentativo per rimanere al potere" attraverso iniziative indirette con Washington e il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, riporta l'agenzia Usa che cita fonti al corrente della situazione. Un'offerta che Assad avrebbe fatto agli Stati Uniti tramite gli Emirati Arabi Uniti è che la Siria interrompa ogni coinvolgimento con gruppi militanti sostenuti dall'Iran, come Hezbollah, se le potenze occidentali esercitassero influenza per arginare i combattimenti, hanno spiegato le fonti.
La presa di Homs
Intanto un alto comandante della coalizione ribelle in Siria, Hassan Abdel Ghani, ha detto che le forze ribelli si trovano a Homs, la terza città del paese, e che più di 3.500 prigionieri sono stati rilasciati dalla prigione centrale. "Le nostre forze sono riuscite a liberare più di 3.500 prigionieri dal carcere di Homs", ha detto su Telegram, dopo aver dichiarato che "il processo di avanzamento e di rastrellamento dei quartieri della città è in corso".
Secondo l'Osservatorio i ribelli hanno preso il controllo di diversi quartieri. "Le fazioni ribelli sono entrate nella città di Homs e hanno preso il controllo di alcuni quartieri, dopo il ritiro delle forze di sicurezza e dell'esercito dalle loro ultime posizioni nella città", ha detto Rami Abdel Rahmane, direttore della ong con sede nel Regno Unito ma che dispone di una vasta rete di fonti in Siria.
Conquistate Aleppo e Hama. "Damasco vi attende", li ha incitati il leader di Hayat Tahrir al-Sham (Hts), Abu Mohammed al-Jolani, nome di battaglia di Ahmed al-Sharaa, mentre circola la notizia che l'esercito si è ritirato dalle città intorno alla capitale, a circa 10 km, ma il ministero della Difesa lo ha smentito in una nota. Combattimenti continuano nella zona di Homs dove si è fatta sentire l'artiglieria del regime.
Cnn: "Il regime potrebbe cadere a giorni"
I funzionari dell'amministrazione Biden, osservando la notevole velocità dell'avanzata dei ribelli siriani, vedono sempre più la possibilità che il regime di Bashar al-Assad cada nel giro di pochi giorni. Lo hanno detto cinque funzionari statunitensi alla Cnn. Se l'analisi americana si rivelasse vera, rappresenterebbe una caduta spettacolarmente rapida dal potere per il dittatore siriano dopo una guerra di 14 anni. I funzionari hanno avvertito che non e' emersa una valutazione formale sul destino di Assad e che le opinioni variano, affermando che la sua fine non è una conclusione scontata. "Il consenso emergente e' che si tratti di uno scenario sempre più plausibile", ha affermato un alto funzionario statunitense.
"Probabilmente entro il prossimo fine settimana il regime di Assad avrà perso qualsiasi parvenza di potere", ha aggiunto un altro funzionario. "L'unica cosa che potrebbe ritardare una conquista ribelle sarebbe un colpo di stato ben organizzato e una riorganizzazione, ma la gente di Assad ha fatto un buon lavoro nel soffocare qualsiasi potenziale concorrente", ha aggiunto.