AGI - La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, accelera sul Mercosur. Aveva promesso un accordo entro fine anno e ora vuole mantenere quella promessa. Nonostante la contrarietà di tutte le associazioni agricole europee, di diversi Paesi e in particolare l'ira del presidente francese, Emmanuel Macron, in queste ore impegnato in una ennesima crisi di governo a casa. Von der Leyen è volata senza preavviso a Montevideo dove oggi incontra il presidente uruguaiano, Luis Lacalle Pou, e dove domani siederà al tavolo con i leader del Mercosur (oltre a Uruguay, Argentina, Brasile, Paraguay e Venezuela) per tentare di chiudere il negoziato che va avanti da un quarto di secolo.
"Il traguardo dell'accordo Ue-Mercosur è ormai vicino. Mettiamoci al lavoro per raggiungerlo. Abbiamo la possibilità di creare un mercato di 700 milioni di persone. La più grande partnership commerciale e di investimento che il mondo abbia mai visto. Entrambe le regioni ne trarranno beneficio", ha scritto su X la leader Ue. Due ore dopo si è fatto sentire l'Eliseo: "Il progetto di accordo tra l'Ue e il Mercosur è inaccettabile così com'è. Il presidente Emmanuel Macron lo ha ribadito oggi alla presidente della Commissione europea. Continueremo a difendere instancabilmente la nostra sovranità agricola". Il messaggio non poteva essere più chiaro.
"Al momento posso solo dire che la Commissione ha condotto negoziati con il Mercosur sulla base di un mandato ricevuto dai nostri Stati membri. Negli ultimi negoziati abbiamo insistito sulla volontà di rafforzare la sostenibilità ambientale e il clima. Ci auguriamo che, se riusciremo a raggiungere un accordo finale, questi negoziati, che sono una priorità, saranno presenti nel testo finale, che saranno forti e possibilmente sostenuti da tutti i nostri Stati membri", ha spiegato il portavoce della Commissione europea per l'Agricoltura e il commercio, Olof Gill, nel briefing con la stampa vestendo il ruolo di pompiere.
Partiti e Stati rimangono però divisi. L'accordo di libero scambio è considerato vantaggioso per settori quali l'industria automobilistica e quella dei macchinari, ma sfavorevole per il settore agricolo. Punta a rimuovere i dazi sul 100% di tutti i beni industriali importati dall'Ue dal blocco sudamericano. Nel frattempo, il Mercosur rimuoverebbe i dazi sul 90% dei beni industriali che arrivano dall'Unione europea, tra cui automobili, macchinari, apparecchiature It, tessuti, cioccolato, liquori e vino. Attualmente le tariffe sulle auto e sui pezzi di ricambio per il Mercosur sono al 35%. I macchinari sono intorno al 14%-20%. La Germania - insieme alla Spagna - è primo sponsor.
Secondo i dati della Commissione europea, le esportazioni tedesche verso il Mercosur valgono 15,4 miliardi di euro all'anno. Quelle dalla Spagna crescerebbero del 37%. I Paesi del Mercosur potranno però esportare nell'Ue 99 mila di carne bovina, con un dazio del 7,5%, oltre alle 200 mila attualmente importate. Ed è una delle principali ragioni che portano la Francia a dire no (Carrefour ha già annunciato che non comprerà più carne dal Mercosur). Inoltre, 180 mila tonnellate di pollame sarebbero esenti da dazi, così come fino a 45 mila tonnellate di miele, 60 mila di riso e 180 mila di zucchero.
Chi e pro e chi è contro in Europa
L'Irlanda, quinto esportatore di carne bovina al mondo, nutre serie preoccupazioni; la Polonia si è di recente schierata da parte degli agricoltori, già provati dalle esenzioni concesse ai prodotti ucraini. I Paesi Bassi e Lussemburgo si dicono perplessi. Mentre l'Austria è apertamente contraria. Dall'altra parte, spingono per il via libera, oltre Germania e Spagna, anche Lettonia e Svezia.
Per l'Italia, il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, si dice a favore a patto che vengano modificate alcune parti riguardo l'agricoltura. Per il vice premier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, "siccome è fermo da anni questo accordo, non per caso, sarebbe giusto che rimanesse ancora fermo". Per il ministro dell'Agricoltura e della sovranità alimentare, "allo stato attuale non va bene perché non tutela le imprese europee". Al Parlamento europeo popolari e socialisti e democratici sono a favore, Verdi e sinistra invece contrari. I conservatori vorrebbero delle modifiche mentre i Patrioti sposano le difese degli agricoltori.