AGI - Il primo ministro polacco Donald Tusk ha proposto la creazione di una missione di polizia nel Mar Baltico per proteggere le infrastrutture sottomarine dopo il sabotaggio di due cavi, avvenuto il 17 e 18 novembre nelle acque territoriali svedesi. Le autorità di Stoccolma e Helsinki hanno aperto delle indagini e i funzionari europei hanno dichiarato di sospettare che il movente dell'operazione possa essere legato all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.
Il Cremlino ha respinto le accuse definendole “assurde” e “ridicole”.
“Condividiamo la valutazione sulla situazione della sicurezza in quelle regioni, compresa la preoccupazione per le infrastrutture critiche e le risorse strategiche lungo il Mar Baltico”, ha dichiarato Tusk in una conferenza stampa insieme ai suoi omologhi di Danimarca, Estonia, Finlandia, Lettonia, Norvegia e Svezia. “Abbiamo bisogno di nuovi strumenti e mezzi per contrastare queste minacce. Per questo oggi propongo di creare una missione di polizia nel Mar Baltico”, ha dichiarato. Tusk ha aggiunto di essere “molto contento" che i suoi colleghi "abbiano trovato la proposta interessante, e continueremo a lavorare su alcuni dettagli”.
I sospetti per il sabotaggio si sono riversati anche su una nave cinese - la Yi Peng 3 - che, secondo i siti di tracciamento navale, è passata sopra i cavi nel momento in cui sono stati interrotti, anche se nulla indica che sia coinvolta negli incidenti. La Yi Peng 3 è rimasta ancorata nello stretto di Kattegat, tra Svezia e Danimarca, dal 19 novembre. Anche il Ministero degli Esteri cinese ha negato ogni responsabilità nella vicenda.
La settimana scorsa la marina danese ha dichiarato che stava sorvegliando la nave mentre si trovava in acque internazionali. Il Wall Street Journal ha riportato le teorie di alcune fonti che sostengono come gli investigatori sospettino che la nave abbia trascinato l'ancora lungo il fondale marino per oltre 100 miglia per tagliare deliberatamente i cavi. Mercoledì la Lituania ha annunciato la creazione di una squadra investigativa congiunta con Svezia e Finlandia, coordinata da Eurojust, l'agenzia di cooperazione giudiziaria dell'UE. In una dichiarazione, l'ufficio del procuratore generale lituano ha affermato che gli investigatori cercheranno di stabilire “se i cavi sono stati danneggiati da atti deliberati per scopi sovversivi o terroristici”.