AGI - In un momento cruciale per il ripensamento degli equilibri internazionali, l'Italia - promotrice della principale conferenza sul Mediterraneo e presidente del G7 - ospiterà da oggi due importanti appuntamenti per la prima volta concomitanti: i Med Dialogues, a Roma, organizzati da Farnesina e Ispi, e l'ultima riunione dei ministri degli Esteri del G7 presieduta a Fiuggi dal vicepresidente del Consiglio e titolare degli Esteri Antonio Tajani. Eventi che vedranno i leader di buona parte del Pianeta confrontarsi sulle sfide all'orizzonte e su come concretamente rispondervi. In poco più di 48 ore, nella Capitale, arriveranno i 28 ministri degli Esteri che parteciperanno alla decima edizione della Conferenza MED Dialoghi Mediterranei (Med Dialogues) e i 18 ministri degli Esteri del gruppo del G7 allargato, in quest'occasione, all'Ucraina, ai paesi del Quintetto arabo (Arabia saudita, Egitto, Giordania, Qatar, Emirati Arabi Uniti) con i rappresentanti di Lega Araba e i ministri dell'area dell'Indo-Pacifico: India, Indonesia, Filippine e Repubblica di Corea.
L'idea di far sostanzialmente coincidere due appuntamenti internazionali di questo spessore - sottolineano fonti della Farnesina - riflette la volontà di fare un salto di qualità nella dimensione e nei contenuti del confronto sui temi più caldi in agenda (la guerra in Ucraina e in Medio Oriente) e creare pragmaticamente sinergie su dossier d'importanza vitale per i destini di tutti. Non sfugge infatti come i colloqui che saranno affrontati in sede di Med Dialogues dai 28 ministri di quell'area, saranno funzionali ai lavori in corso a Fiuggi-Anagni da oggi pomeriggio, dopo che Tajani avrà accolto i ministri nello storico Palazzo della Regione.
I Med Dialogues, fanno capire gli addetti ai lavori, prepareranno il "palcoscenico" al G7 allargato approfondendone i contenuti e contribuendo alla produttività del dibattito successivo, tra i Grandi del Pianeta, proprio perché hanno per protagonisti gli attori del Mediterraneo allargato che, a loro volta, potranno sfruttare la coincidenza del G7 per stabilire un filo diretto anche con il Gruppo. La giornata di oggi comincia all'Hotel Hilton di Roma dove alle ore 9, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani accoglierà i ministri dei Paesi arabi, incluso i rappresentanti dell'autorità palestinese, i ministri dei Paesi europei che sia affacciano sul Mediterraneo, il ministro indiano (in rappresentanza dell'Indo-Pacifico), il ministro somalo (Africa) e i rappresentanti delle principali organizzazioni regionali (Pam, Irena, Icao, Lega Araba).
Per la prima volta nella storia di questa Conferenza - fanno notare gli organizzatori - parteciperanno anche tutti i ministri dei Paesi balcanici occidentali (con il Kosovo che confermerà all'ultimo la sua eventuale presenza). Un'apertura che è stata definita "coerente" con la visione geopolitica del governo e del ministro Tajani che vede quest'area come una regione cerniera a tutti gli effetti parte del Mediterraneo allargato. Dopo aver visitato più volte dall'inizio del suo mandato alla Farnesina tutte le Capitali di questa Regione, sarà lo stesso Tajani (il 27 novembre), da sempre impegnato nel rilancio dei rapporti tra l'Italia e la regione, a condurre il panel dedicato ai Balcani Occidentali. Sempre il 27 novembre, Tajani interverrà alla cerimonia conclusiva dei Med Dialogues, insieme al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
A 10 anni esatti dalla sua prima fortunata edizione, i Med Dialogues 2024, sottolinea una nota della Farnesina - sono stati preparati in maniera da poter interagire con la riunione del G7. Con il debutto dei paesi balcanici occidentali (Albania, Bosnia Erzegovina, Macedonia del Nord e Montenegro) la Conferenza vedrà tra i partecipanti i ministri degli Esteri di Croazia, Giordania, Egitto, India, Libia, Libano, Yemen. Parteciperanno, inoltre, esponenti di alto livello di organizzazioni regionali e internazionali, tra cui il Segretario Generale della Lega Araba, Ahmed Aboul Gheit.
I lavori del G7 prenderanno invece avvio nel pomeriggio di oggi, ad Anagni, dove Tajani accoglierà i ministri degli Esteri dei Paesi G7 per una prima sessione dei lavori dedicata alla situazione in Medio Oriente e nel Mar Rosso, durante la quale - prosegue la nota - "verranno discusse le modalità per sostenere gli sforzi per arrivare a un cessate il fuoco a Gaza e in Libano, le iniziative per il sostegno alla popolazione e la promozione di un orizzonte politico credibile per la stabilità della regione".
In questo contesto la presidenza italiana del G7 ha tenuto a inserire in agenda un confronto tra i partner sul tema del mandato d'arresto emesso dalla Corte Penale Internazionale nei confronti del premier israeliani e del suo ex ministro alla Difesa, Benjamin Netanyahu e Yoav Gallant, e sui possibili effetti della decisione dei giudici sulla attuale crisi in Libano e a Gaza. Un confronto 'de visu' tra leader fortemente voluto dal ministro Tajani che, in attesa delle motivazioni della Cpi, dovrà stimolare una riflessione sulla portata politica di questa decisione e sull'impatto che potrebbe avere rispetto l'obiettivo condiviso dalla comunità internazionale di raggiungere una pace in Medio Oriente e la nascita di due Stati.
Le discussioni del G7 proseguiranno a Fiuggi, al Palazzo dei Congressi, con una sessione di dialogo allargata ai ministri del Quintetto di Arabia Saudita, Egitto, Giordania, Emirati Arabi Uniti e Qatar, oltre al Segretario Generale della Lega Araba, anche questi alla loro prima presenza in sede di G7. Ribadendo l'impegno della Presidenza italiana del Gruppo per la pace in Medio Oriente, il titolare della Farnesina ha infatti sottolineato che "la presenza dei partner della regione è stata chiesta per favorire il dialogo con i membri del G7. Solo insieme possiamo trovare soluzioni concrete che possano portare pace e stabilita' nella regione". In questo caso i lavori cominceranno con una discussione focalizzata sul Libano, Paese dove oggi si concentrano le tensioni e si fronteggiano sempre più aggressivamente le parti. E dove peraltro l'Italia è coinvolta in prima linea, con un migliaio di suoi uomini nel contingente Unifil.
A conclusione della prima giornata dei lavori che coincide anche con la ricorrenza della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, i ministri degli Esteri dei Paesi G7 parteciperanno alla cerimonia di inaugurazione di una panchina rossa, che vedrà anche l'apposizione di una targa commemorativa. "Iniziativa che riflette l'attenzione che l'Italia, in qualità di presidente del G7, dedica al tema della prevenzione e del contrasto alla violenza su donne e ragazze, anche nelle numerose situazioni di conflitto internazionale", chiarisce la nota.
La seconda giornata dei lavori della ministeriale G7, quella di martedì 26 novembre, si aprirà con una discussione sull'Ucraina, alla presenza del Ministro degli Esteri ucraino Andrij Sybiha. Nella sessione verranno discusse le modalità di sostegno al Paese per continuare a fronteggiare l'aggressione russa, le iniziative per la futura ricostruzione e le prospettive per arrivare ad una pace giusta. I lavori proseguiranno - secondo il programma anticipato - con un focus sull'Indo-pacifico, area strategica per la sicurezza e gli scambi globali, sempre più minacciata dalle ambizioni cinesi.
Saranno presenti i ministri degli Esteri di importanti paesi asiatici come Corea del Sud, India, Indonesia e Filippine e "si discuterà, in particolare, di come garantire la difesa dell'ordine internazionale e di come approfondire la cooperazione e la connettività per favorire la prosperità regionale e mondiale", si legge. I lavori si concentreranno poi sulle questioni regionali, con particolare attenzione al partenariato con l'Africa e alle situazioni di crisi come Haiti e Venezuela. "L'agenda dei lavori - ha concluso il ministro Tajani - conferma l'attenzione che come Presidenza G7 stiamo dando per cercare di risolvere le numerose crisi internazionali. Con i partner invitati, lavoriamo per proteggere il sistema multilaterale comune, per garantire la pace e la prosperità globale mantenendo aperto il dialogo con tutti gli attori coinvolti".