AGI - Il governo argentino ha accusato l'ex presidente Cristina Fernandez (2007-2015) di aver falsificato la sua residenza per aumentare la sua "pensione privilegiata" come vedova di un ex presidente. In un'intervista all'emittente radiofonica Rivadavia, il direttore esecutivo dell'Amministrazione nazionale della sicurezza sociale (ANSES), Mariano de los Heros, ha dichiarato che la Fernandez ha ricevuto, oltre alle due pensioni citate, un "supplemento per la zona sud", cioe' per aver vissuto a Ri'os Gallegos, nella provincia di Santa Cruz, pur vivendo a Buenos Aires.
Venerdì, il governo ha sospeso le pensioni di Fernandez, previste dalla legge 24.018 per gli ex presidenti e vicepresidenti, attraverso una risoluzione dell'ANSES in cui si sosteneva che erano "incompatibili" con "l'aver commesso un reato nell'esercizio della stessa funzione pubblica per la quale ha avuto accesso a tale incarico privilegiato e a danno dello Stato nazionale". Ciò è avvenuto dopo che la magistratura argentina ha ribadito la condanna per corruzione dell'ex presidente a sei anni di carcere e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici.
Secondo De los Heros, Fernandez ha ricevuto 35,2 milioni di pesos (35.200 dollari) in pensioni non contributive come capo di Stato e vedova dell'ex presidente Nestor Kirchner (2003-2007), compreso un supplemento di 6,3 milioni di pesos (6.300 dollari) per aver dichiarato la sua casa in Patagonia.
Il supplemento è stato pagato alla Fernandez perché "ha presentato un certificato di indirizzo che attesta la sua residenza a Rio Gallegos", ha dichiarato il capo dell'ANSES, che ha aggiunto che "permettere che ciò continui è un'assoluta iniquità" se questo importo viene confrontato con le pensioni minime degli argentini.
I dati forniti da De los Heros contrastano con quelli pubblicati dall'organizzazione non governativa Chequeado, dedicata alla verifica dell'informazione pubblica, secondo cui, nel maggio 2024, l'ex presidente avrebbe ricevuto 21,6 milioni di pesos lordi (21.600 dollari al cambio attuale e 12.200 al cambio di quella data).
In seguito alla decisione del governo di sospendere le pensioni di Cristina Fernandez, l'ex presidente può reclamarle per via giudiziaria, come è accaduto durante il governo di Mauricio Macri (2015-2019), che ha anche cercato di toglierle le pensioni senza riuscirci. Secondo gli esperti, la sospensione o la revoca di una pensione privilegiata dovrebbe essere stabilita dal Congresso della Nazione.
D'altra parte, la sentenza di corruzione contro Fernandez non è definitiva, in quanto l'ex presidente può appellarsi alla Corte Suprema e, di fatto, questo è ciò che i suoi avvocati intendono fare, lasciando la sentenza in sospeso. Dopo la decisione del governo, Cristina Fernandez ha definito il presidente argentino, Javier Milei, un "dittatore" e ha affermato che si tratta di una decisione "illegale" perché le pensioni degli ex presidenti non vengono concesse per le buone prestazioni, ma per il "merito" di essere stati eletti dal voto popolare.