AGI - Il presidente Volodymyr Zelensky ha dichiarato di voler porre fine alla guerra nel suo Paese nel 2025 con "mezzi diplomatici".
"Dobbiamo fare tutto affinché questa guerra finisca l'anno prossimo. Dobbiamo finirla con mezzi diplomatici", ha detto il leader ucraino in un'intervista trasmessa alla radio ucraina. Nello stesso intervento Zelensky ha affermato di ritenere che il suo omologo russo Vladimir Putin "non vuole affatto la pace". In un messaggio postato sul suo profilo X, invece, ha detto di essere "profondamente grato alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e a tutti i leader del G7 perché hanno dimostrato ancora una volta un sostegno incrollabile all'Ucraina mentre ci avviciniamo al millesimo giorno di aggressione su vasta scala della Russia".
Secondo Zelensky, Putin non vuole la pace se si siede a negoziare, ma piuttosto mettere fine al suo isolamento. Ha inoltre detto che i negoziati con la Russia sono possibili solo in condizioni di forza da parte dell'Ucraina. Il leader ucraino pensa che "Putin non voglia la pace. Ma cio' non significa che non voglia sedersi al tavolo delle trattative con nessuno dei leader. Per lui si tratta di rompere l'isolamento politico. Per lui è vantaggioso. Sedersi, parlare e non negoziare". Per il capo del Cremlino "è favorevole negoziare una sorta di condizione di resa da parte nostra", ha continuato Zelensky, aggiungendo che "nessuno gliela darà.
D'altra parte, ha dichiarato che i negoziati con Mosca sono possibili "finché l'Ucraina non sarà sola con la Russia e (l'Ucraina) sarà forte". Zelenksy ha poi sottolineato che "in una posizione debole, non c'è niente da fare in questi negoziati".
Si è infine chiesto "che tipo di trattative possono esserci con un assassino? Se parliamo solo con Putin, solo con l'assassino, e siamo nelle condizioni in cui ci troviamo adesso, non rafforzati da alcuni elementi importanti, è fin dall'inizio uno status perdente per l'Ucraina".
Le dichiarazioni di Zelensky giungono all'indomani di un inatteso colloquio telefonico tra il cancelliere tedesco Olaf Scholz e Putin, nel quale è stato chiesto al capo del Cremlino di porre fine alla guerra di aggressione contro l'Ucraina, di ritirare le sue truppe e di essere pronto a negoziare con Kiev per raggiungere una pace giusta e duratura.