AGI - È di 205 morti il bilancio, ancora provvisorio, dell'ondata di maltempo che non dà tregua alla Spagna. Dalla mattina di oggi e in vista di nuove forti piogge nella Comunità Valenciana, altri 500 soldati si sono uniti ai 1.200 già impiegati nelle ricerche dei dispersi, scrive El Pais. Il ministro della Difesa ha promesso che "tutti gli uomini e le donne necessari" saranno inquadrati a seconda dei bisogni in una situazione descritta come "un'orribile tragedia".
Allarme meteo
Dopo che diversi piloti si sono detti contrari a correre, l'ultima gara della MotoGp in programma il 16 e 17 novembre proprio a Valencia è stata cancellata. Nel frattempo l'allarme meteo resta attivo e nuova forti piogge sono attese sulla Comunità Valenciana e nell'Andalusia occidentale. Diverse zone delle province di Valencia e Castellon, così come il sud di Tarragona, sono in allerta arancione, mentre in Andalusia l'allerta è rossa nelle zone costiere di Huelva, Andevalo e Condado dopo che la tempesta ha allagato parte del capoluogo di Huelva e zone di altri comuni vicini. Il presidente del Consiglio, Juanma Moreno, ha chiesto alla popolazione di evitare di uscire di casa se non è necessario. Allerta arancione anche nelle Isole Baleari e gialla in Estremadura e in alcune zone della Catalogna. Più di 150 strade, la maggior parte delle quali della rete secondaria, sono danneggiate o inagibili, altre impraticabili a causa dei veicoli trascinati dalle inondazioni.
La Generalitat Valenciana ha lanciato un avviso attraverso i social network in cui chiede di evitare a tutti i costi di viaggiare in veicolo per andare in aiuto delle zone colpite: "Si verificano ritardi, le strade di accesso crollano e i servizi di emergenza hanno difficoltà a svolgere il loro lavoro". L'instabilità continuerà anche oggi con rovesci "di nuovo forti e persistenti nel sud della Catalogna, anche nella Comunità Valenciana e nell'arcipelago delle Baleari", avverte l'Agenzia Meteorologica Statale (Aemet).
Da domenica "la tendenza è che l'ondata di maltempo si attenui fino a scomparire e che la situazione diventi più stabile" anche se lunedì rovesci potrebbero ancora essere forti, soprattutto nel sud della Catalogna, nella Comunità Valenciana e nel sud dell'Aragona. Guardando a martedì e ai giorni successivi, la situazione sarà probabilmente più stabile su tutto il Paese, ma non sono ancora da escludere rovesci, anche questa volta, sull'area mediterranea. La fase più avversa del temporale era inizialmente prevista fino a giovedì, "ma e' normale in situazioni come questa che duri poco", spiega l'esperto. Domenica quindi bisognera' stare "attenti perche' sara' ancora una nuova giornata di instabilita' in tutto il Mediterraneo, dalla Catalogna allo Stretto di Gibilterra, incluse le Baleari". Inoltre, nella zona a sud di Tarragona, a nord di Castellon e nelle punte di Teruel potrebbero verificarsi temporali anche forti o persistenti.
Le inondazioni, che hanno fatto volare i veicoli, crollare i ponti e ricoprire le città di fango, sono il disastro più letale degli ultimi decenni nel Paese europeo, con quasi tutti i morti nella regione orientale di Valencia.
I soccorritori, equipaggiati con droni e cani da fiuto, hanno guadato l'acqua e rovistato tra i detriti nella ricerca sempre più disperata di “decine” di persone che le autorità ritengono siano ancora disperse.
A tre giorni dalle inondazioni, alcune aree rimaste isolate sono ancora prive di acqua, cibo ed energia elettrica e molte strade e linee ferroviarie rimangono inaccessibili, facendo temere che il bilancio delle vittime sia destinato a salire. “C'è ancora una pila di auto nella zona industriale, montagne e montagne di auto”, ha detto Amparo Fort, sindaco della città di Chiva, alla radio pubblica RNE. “Molte devono essere vuote, ma siamo sicuri che altre sono occupate”, ha aggiunto.
La gente è disperata
Centinaia di persone hanno trascorso la terza notte senza corrente e senza comunicazioni e hanno dormito in rifugi temporanei. Il tribunale della città di Valencia è stato trasformato in un obitorio.
La potente tempesta che ha scatenato l'alluvione si è formata quando l'aria fredda si è spostata sulle acque calde del Mediterraneo ed è comune per il periodo dell'anno.
Ma gli scienziati affermano che i cambiamenti climatici causati dall'attività umana stanno aumentando la ferocia, la durata e la frequenza di questi eventi meteorologici estremi.
Le inondazioni, che hanno fatto volare i veicoli, crollare i ponti e ricoprire le città di fango, sono il disastro più letale degli ultimi decenni nel Paese europeo, con quasi tutti i morti nella regione orientale di Valencia.
I soccorritori, equipaggiati con droni e cani da fiuto, hanno guadato l'acqua e rovistato tra i detriti nella ricerca sempre più disperata di “decine” di persone che le autorità ritengono siano ancora disperse.
A tre giorni dalle inondazioni, alcune aree rimaste isolate sono ancora prive di acqua, cibo ed energia elettrica e molte strade e linee ferroviarie rimangono inaccessibili, facendo temere che il bilancio delle vittime sia destinato a salire. “C'è ancora una pila di auto nella zona industriale, montagne e montagne di auto”, ha detto Amparo Fort, sindaco della città di Chiva, alla radio pubblica RNE. “Molte devono essere vuote, ma siamo sicuri che altre sono occupate”, ha aggiunto.