AGI - 'Sogno georgiano', il partito al potere da 12 anni, rivince le elezioni in Georgia con il 53% dei voti e sconfigge la coalizione filo europeista che si ferma attorno al 40%.
Il risultato, ancora non ufficiale, è pero' contestato da i leader di due partiti dell'opposizione che non riconoscono la vittoria al partito filo-russo. "La vittoria è stata rubata al popolo georgiano", hanno affermato Tina Bokuchava e Nika Gvaramia, leader rispettivamente di Coalizione per il Cambiamento e Unità, due delle forze di opposizione che si erano coalizzate in vista del voto.
Il netto vantaggio di 'Sogno georgiano' è stato annunciato dalla Commissione elettorale centrale di Tbilisi dopo che gli exit polls avevano mostrato dati diametralmente opposti: secondo le rilevazioni degli istituti indipendenti diffusi dalle tv vicine all'opposizione a pochi minuti dalla chiusura dei seggi, le forze filo-europee avevano ottenuto oltre il 52%, conquistando la maggioranza assoluta. Un dato che aveva portato la stessa presidente georgiana, la filo europeista Salome Zourabichvili, ad affermare che "la Georgia europea vince con il 52% nonostante i tentativi di truccare le elezioni e senza i voti della diaspora".
Zourabichvili, prima della chiusura dei seggi aveva denunciato atti di violenza "profondamente preoccupanti" a margine delle procedure di voto, parlando di "incidenti violenti e profondamente preoccupanti che si verificano in vari seggi elettorali".
Poco dopo però la tv vicina al governo diffonde altri exit polls che ribaltano completamente la situazione e danno in testa il partito al potere. Una rilevazione che sarà confermata più tardi dai dati ufficiali: secondo la Commissione elettorale georgiana, quando sono stati scrutinati oltre il 70% dei seggi, il partito di governo è in testa con il 53%. Il primo (e al momento unico) leader europeo a esultare per la vittoria del partito filo-russo è l'ungherese Viktor Orban, che con sospetto tempismo, a pochi minuti dalla chiusura delle urne si complimenta con i capi di 'Sogno georgiano' e parla di 'vittoria schiacciante'
"Sogno Georgiano", fondato nel 2012 dall'oligarca Bidzina Ivanishvili, amico personale di Putin, il cui patrimonio personale è stimato intorno ai 7,4 miliardi di dollari, quasi un quarto dell'intero Pil nazionale, continuerà dunque a governare il Paese, mentre i quattro principali partiti filo-Ue riuniti sotto l'ombrello della "Carta per la Georgia", pur superando tutti lo sbarramento del 5% rimarranno all'opposizione.
Il voto, che si è svolto in un clima teso, polarizzato e caratterizzato da violenze, era stato presentato dalle opposizioni come il passaggio elettorale più importante della storia del Paese dal 1991, quando i georgiani decisero l'indipendenza da Mosca. Secondo i partiti filo Ue, la vittoria di 'Sogno georgiano' avvicinerà ancora di più Tbilisi alla sfera di influenza del Cremlino allontanandola dall'Europa.
L'iter di adesione di Tbilisi alla Ue era stato sospeso all'inizio dell'anno da Bruxelles dopo che proprio il partito al potere aveva approvato, tra le proteste di piazza, la legge sugli 'agenti stranieri', ispirata alla legislazione di Mosca e per questo ribattezzata 'legge russa'.