AGI - La campagna di Donald Trump ha presentato un reclamo alla Commissione elettorale federale (FEC) degli Stati Uniti accusando il partito laburista del Regno Unito di "palese interferenza straniera" nelle elezioni. Il reclamo cita resoconti dei media su incontri tra il partito laburista e la campagna di Harris, nonché l'impegno di volontari laburisti negli Stati Uniti.
Tutto parte da un post su LinkedIn di Sofia Patel, responsabile delle operazioni del partito laburista, in cui affermava che quasi 100 membri attuali ed ex dello staff laburisti sarebbero andati negli Stati Uniti per fare campagna. In una dichiarazione che anticipava il reclamo, la campagna di Trump critica "il partito laburista di estrema sinistra" per aver "ispirato le politiche e la retorica pericolosamente liberali di Kamala". "Quando i rappresentanti del governo britannico hanno cercato in precedenza di andare porta a porta in America (un riferimento alla guerra d'indipendenza americana, ndr), non è finita bene per loro" si legge in una nota.
La legge statunitense stabilisce che i cittadini stranieri non possono essere pagati per prendere parte alle attività della campagna, ma il leader del partito laburista e primo ministro del Regno Unito, Keir Starmer, ha specificato che i volontari vanno negli Stati Uniti di loro volontà e nel loro tempo libero, senza essere pagati.
Che membri del partito laburista aiutino i democratici in un'elezione non è una novità. Per decenni si sono recati in America sia per dare una mano che per fare tesoro di qualche dritta. I democratici spesso ricambiano il favore. Ma, allo stesso tempo, ci sono spesso contatti tra il partito conservatore britannico e i repubblicani americani. Ma ora la campagna Trump-Vance lamenta che questo tipo di attività equivale a una "palese interferenza elettorale" e che i volontari che vengono in America creano una "ragionevole inferenza che il partito laburista ha fatto, e la campagna Harris ha accettato, contributi stranieri illegali" violando la legge che lo vieta.
Il Labour ha detto alla BBC che viaggio e noleggio dell'auto sono a carico dei volontari e che l'alloggio viene organizzato da altri volontari e non pagato dal partito. Richard Grenell, che è stato indicato come possibile segretario di stato se Donald Trump dovesse vincere le elezioni, afferma che si tratta di un "caso chiaro e chiuso" di interferenza.
Secondo Chris Ruddy, CEO di Newsmax Media e alleato di Trump, l'accusa di interferenza del partito laburista è più un "problema di percezione che legale", ma Trump è "molto affezionato" alla Gran Bretagna e "la relazione tra i due Paesi rimarrà forte anche se dovessero esserci delle turbolenze politiche".