AGI - Dopo ore di vantaggio per il 'no', il 'si'' all'adesione all'Unione europea arriva leggermente testa in Moldavia, sospesa all'esito del referendum estremamente serrato. Al momento, dopo il conteggio del 98% delle schede elettorali, il 'si'' è passato in leggero vantaggio, col 50,08% dei consensi. È stato lo spoglio dei voti della diaspora che ha permesso di invertire la tendenza all'ultimo minuto.
Il risultato così combattuto e incerto rappresenta un affronto alla presidente filoeuropea Maia Sandu. In un voto oscurato dalle accuse di ingerenza russa respinte "categoricamente" dal Cremlino. Nella sua prima reazione ufficiale, nel cuore della notte, il capo dello Stato ha denunciato "un attacco senza precedenti alla democrazia" e ha promesso di "non cedere".
"Gruppi criminali, agendo di concerto con forze straniere ostili ai nostri interessi nazionali, hanno attaccato il nostro Paese con decine di milioni di euro, bugie e propaganda" per "intrappolare il nostro Paese nell'incertezza e nell’instabilità", ha detto Sandu alla stampa. Allo stesso tempo, la candidata 52enne è arrivata in tesa al primo turno delle elezioni presidenziali con quasi il 42% dei voti.
Il 3 novembre affronterà Alexandr Stoianoglo, ex procuratore di 57 anni sostenuto dai socialisti filo-russi, che ha fatto meglio del previsto con circa il 26% dei voti.
Pertanto un secondo turno difficile attende Maia Sandu, che ha voltato le spalle a Mosca dopo l'invasione della vicina Ucraina e ha portato la candidatura del suo Paese a Bruxelles. È stata lei ad aver indetto questo referendum per convalidare la sua strategia e determinare il "destino" di questa ex repubblica sovietica di 2,6 milioni di abitanti, ma la sua scommessa è fallita. Anche se alla fine il 'si'' vincesse di misura, questo risultato, senza mettere in discussione i negoziati di adesione con i 27, "indebolisce in qualche modo l'immagine europeista della popolazione e della leadership di Maia Sandu", commenta il politologo Florent Parmentier, specialista della regione.
Maia Sandu, prima donna a occupare le più alte posizioni nel 2020 in Moldavia, questa ex economista della Banca Mondiale con una reputazione di incorruttibilità è diventata in quattro anni una personalità europea di spicco. In un contesto geopolitico complicato, con l'Ucraina in guerra e la Georgia accusata di deriva autoritaria filo-russa, la Moldavia ha dato a Bruxelles un motivo di speranza, secondo Parmentier.
Tuttavia, dopo questa battuta d'arresto, la vittoria di Sandu al secondo turno è tutt'altro che assicurata. Stoianoglo può contare sulle riserve di voto di tanti piccoli candidati "e la terribile trappola del "Tutti contro Sandu" rischia di chiudersi su di lei, secondo l'analista. Durante la campagna elettorale, quest'uomo dallo sguardo severo ha invocato il "ripristino della giustizia" di fronte a un potere pronto, secondo l'opposizione, a violare i diritti e ha invocato una politica estera "equilibrata", dall'Ue alla Russia.