AGI - Il premier israeliano Netanyahu ha chiesto ai vertici dell'Onu di mettere fuori pericolo "immediatamente" i caschi blu in Libano, nel giorno che ha visto, dopo i cinque caschi blu feriti dal fuoco israeliano in precedenza, un'irruzione di forze di Tel Aviv in una base Unifil. "È tempo per voi di ritirare l'Unifil dalle roccaforti di Hezbollah e dalle aree di combattimento. L'Idf lo ha ripetutamente chiesto, e ha ricevuto ripetuti rifiuti, tutti volti a fornire uno scudo umano ai terroristi di Hezbollah", è il messaggio al segretario generale dell'Onu Antonio Guterres.
"Il vostro rifiuto di evacuare i soldati Unifil li rende ostaggi di Hezbollah - ha aggiunto - Questo mette in pericolo sia loro che le vite dei nostri soldati". Il premier israeliano ha poi affermato che l'esercito israeliano sta smantellando le "roccaforti di Hamas" a Jabalia.
Netanyahu, poi rivolgendosi ai leader Ue ha detto che "dovrebbero criticare Hezbollah, non Israele, per aver utilizzato l'Unifil come "scudo umano e che lo Stato ebraico "si rammarica per il danno" arrecato ai peacekeeper e sta facendo tutto il possibile per impedire che ciò accada, sostenendo che "il modo semplice e ovvio per garantire ciò è semplicemente portarli fuori dalla zona di pericolo".
Unifil, carri armati IDF hanno fatto irruzione
Due carri armati israeliani hanno "fatto irruzione" in una postazione dell'Unifil nel Libano meridionale. È quanto denunciato dalla stessa forza di pace dell'Onu. Nel comunicato, l'Unifil denuncia che "questa mattina presto, le forze di peacekeeping in una posizione Onu a Ramyah hanno osservato tre plotoni di soldati dell'Idf attraversare la Blue Line verso il Libano. Verso le 4.30 del mattino, mentre le forze di peacekeeping erano nei rifugi, due carri armati Merkava hanno distrutto il cancello principale e sono entrati con la forza. Hanno chiesto più volte che la base spegnesse le luci. I carri armati se ne sono andati circa 45 minuti dopo, dopo che l'Unifil ha protestato tramite il nostro meccanismo di collegamento, affermando che la presenza dell'Idf stava mettendo in pericolo le forze di peacekeeping. Verso le 6.40 del mattino, i peacekeeper nella stessa posizione hanno segnalato lo sparo di diversi colpi a 100 metri a nord, che hanno emesso fumo. Nonostante indossassero maschere protettive, quindici peacekeeper hanno subito effetti, tra cui irritazioni cutanee e reazioni gastrointestinali, dopo che il fumo è entrato nel campo. I peacekeeper stanno ricevendo cure", si legge nella nota.
"Per la quarta volta in altrettanti giorni, ricordiamo all'Idf e a tutti gli attori i loro obblighi di garantire la sicurezza e la protezione del personale e delle proprietà delle Nazioni Unite e di rispettare l’inviolabilità dei locali dell'Onu in ogni momento. Violare ed entrare in una posizione delle Nazioni Unite è un'ulteriore flagrante violazione del diritto internazionale e della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza. Ogni attacco deliberato ai peacekeeper è una grave violazione del diritto umanitario internazionale e della risoluzione 1701. Il mandato dell'Unifil prevede la sua libertà di movimento nella sua area di operazioni e qualsiasi restrizione a ciò è una violazione della risoluzione 1701". "Il personale Unifil e i suoi locali non devono mai essere presi di mira", ha affermato in una dichiarazione il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, "gli attacchi contro i peacekeeper violano il diritto internazionale e possono costituire un crimine di guerra".
La risposta delll'Idf: "Dovevamo evacuare feriti"
Alla luce dell'incidente denunciato da Unifil, le forze armate israeliane hanno risposto sostenendo che i carri armati sono entrati all'interno della posizione Onu nel sud del Libano nel tentativo di evacuare soldati rimasti feriti dal fuoco anticarro. Per lo stesso motivo, sono stati usati fumogeni per coprire l'attivita' dei soldati e facilitare l'evacuazione, ha aggiunto l'Idf.
"Durante l'incidente, non c'era alcuna minaccia per la forza Unifil da parte delle attività dell'Idf", hanno riferito le forze armate israeliane, facendo riferimento a quanto denunciato dalla missione Onu nel Libano del sud sull'irruzione di militari nella loro posizione a Ramyah e sul lancio di gas che ha colpito 15 caschi blu. "L'Idf ha mantenuto un contatto continuo con Unifil", hanno aggiunto, spiegando che i lacrimogeni sono stati usati per coprire l'evacuazione dei soldati feriti dal fuoco anticarro. Un funzionario israeliano ha smentito al Times of Israel che dietro i colpi sparati sulle posizioni dell'Unifil siano attii volontari.
"Si tratta di errori", ha affermato il funzionario, "e sono oggetto di indagine. Stiamo cercando di far andar via l'Unifil attraverso pressioni diplomatiche".
Telefonata Meloni - Netanyahu, inaccettabile l'attacco a Unifil
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto una conversazione telefonica con il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. "Il presidente Meloni - comunica Palazzo Chigi in una nota - ha ribadito l’inaccettabilità che Unifil sia stata attaccata dalle forze armate israeliane, ricordando come la Missione agisca su mandato del Consiglio di Sicurezza per contribuire alla stabilità regionale. Ha sottolineato l'assoluta necessità che la sicurezza del personale di Unifil sia sempre garantita". Il presidente Meloni "ha rinnovato l'impegno dell'Italia in questo senso, dicendosi convinta che attraverso la piena applicazione della risoluzione 1701 si possa contribuire alla stabilizzazione del confine israelo-libanese e garantire il ritorno a casa di tutti gli sfollati".
Inoltre, la premier italiana "ha sottolineato l'urgenza di lavorare a una de-escalation su base regionale, rinnovando - informa una nota di Palazzo Chigi - la piena disponibilità dell'Italia, anche in qualità di presidenza di turno del G7, a lavorare in questa direzione". "Nella mia conversazione di oggi con il primo ministro italiano Georgia Meloni, ho sottolineato che alla luce delle atrocità del 7 ottobre 2023, Israele non permetterà mai più a un'organizzazione terroristica genocida di avvicinarsi ai nostri confini. Ne' a Gaza ne' in Libano". È quanto si legge in una nota dell'ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu.
Crosetto: ennesimo incidente inaccettabile
"L'incidente" di questa mattina con 2 carri armati 'Merkava' delle Forze di Difesa Israeliane (Idf) che hanno forzato l'ingresso principale di una base avanzata di Unifil, appartenente al contingente ghanese, situata lungo la Blue Line "costituisce un atto inaccettabile nei confronti della Forza di pace delle Nazioni Unite, il cui mandato e' orientato esclusivamente al mantenimento della stabilita' e della sicurezza nell'area", afferma il ministro della Difesa, Guido Crosetto.
L'incursione, effettuata in retromarcia, ha causato danni materiali, in particolare al cancello di ingresso della base. Le Idf hanno richiesto lo spegnimento delle luci all'interno della base, richiesta respinta dal personale Unifil. I mezzi israeliani si sono ritirati dopo circa 45 minuti di permanenza. A seguito di questa grave violazione, il ministro della Difesa ha "chiesto al Capo di Stato Maggiore della Difesa italiano, generale Luciano Portolano, di mettersi in contatto con il suo omologo. Il generale Portolano ha prontamente interloquito con il Capo di Stato Maggiore delle Forze di Difesa Israeliane, Generale Herzi Halevi, ribadendo la necessita' di evitare ulteriori azioni ostili. Stessa cosa - ha proseguito Crosetto - mi ha assicurato il mio omologo, Gallant". Il ministero della Difesa italiano, in stretta collaborazione con le Nazioni Unite e le parti coinvolte, continuerà a monitorare la situazione per garantire che episodi di questa natura non si ripetano.