AGI - "Trascorrerò il resto della mia vita in prigione e morirò qui": cosi' scriveva Alexei Navalny il 22 marzo 2022, poco meno di due anni prima che lo trovassero senza vita in una cella di una colonia penale nell'Artico russo. Sono estratti delle sue memorie diffuse dal New Yorker, in vista dell'uscita del libro il 22 ottobre. Il 47enne dissidente russo e principale oppositore politico del presidente Vladimir Putin stava scontando una condanna a 19 anni di carcere per accuse di 'estremismo'.
Li' ha scritto un diario che sarà pubblicato con il titolo 'Patriot' dall'editore statunitense Knopf, che sta anche pianificando una versione russa. "L'unica cosa di cui dovremmo aver paura è che consegneremo la nostra patria al saccheggio di una banda di bugiardi, ladri e ipocriti", scriveva il 17 gennaio 2022. E un mese prima di morire, a chi gli chiedeva perche' era tornato in Russia sapendo che lo avrebbero arrestato, rispondeva: "Non voglio rinunciare al mio Paese ne' tradirlo. Se le tue convinzioni hanno un significato, devi essere pronto a difenderle e fare sacrifici se necessario".
E scherzando sui tentativi di assassinarlo, Navalny diceva che le sue memorie "saranno il mio memoriale". "Se mi colpiscono, la mia famiglia otterrà l'anticipo e le royalties che, spero, ci saranno", aggiungeva. "Ammettiamolo, se un tentativo di assassinio poco chiaro con un'arma chimica, seguito da una tragica fine in prigione, non riesce a smuovere un libro, è difficile immaginare cosa potrebbe farlo. Cosa potrebbe chiedere di più il reparto marketing?".