AGI - Dopo Springfield, Ohio, c'è un'altra città americana finita al centro della propaganda razzista della destra americana: Charleroi, in Pennsylvania. Un think tank legato al senatore Repubblicano Marco Rubio ha messo in rete una serie di video che prendono di mira i migranti haitiani, già accusati da Donald Trump di mangiare cani e gatti nella città di Springfield. Ma nella nuova ondata di video cospirazionisti tra i bersagli figurano anche la comunità gay, lesbiche e trans, e l'agenzia di comunicazione McKinsey. A Charleroi, un paese di quattromila abitanti a sud di Pittsburgh, è la nuova teoria complottista, una vetreria ha chiuso e duemila haitiani si sono insediati nell'area, portando via case, lavoro e spazio vitale a chi qui aveva vissuto da sempre.
Nei post che stanno diventando virali su X, un controverso attivista di destra, Nate Hochman, sostiene che l'amministrazione stia cercando di convincere i bianchi a lasciare Charleroi, per permettere agli haitiani di vivere qui, in una sorta di "sostituzione etnica", uno dei temi forti della propaganza suprematista bianca. "Duemila persone non possono arrivare per caso - sostengono gli utenti - qualcuno li sta mandando". Non solo. Tra i bersagli dei nuovi attacchi complottisti c'è anche la comunità arcobaleno Lgbtq+, accusata di voler "distruggere l'identità americana e volerne sostituire i simboli". Nelle immagini, circolate nella rete fin da giugno, vengono mostrate persone nude davanti a bambini. La voce narrante sostiene che è "in corso un attacco ai simboli tradizionali dell'America" e che punta, tra l'altro, a "sostituire la festa di Thanksgiving con un giorno dedicato alla commemorazione delle stragi dei nativi indigeni". La voce è di Hochman, racconta il Guardian.
La propaganda cospirazionista si è intensificata dopo la storia degli haitiani mangiatori di animali domestici. Hochman era emerso come personaggio oscuro già due anni fa, quando un sito web aveva pubblicato la registrazione del cordiale incontro che l'attivista aveva avuto con Nick Fuentes, un influencer che si dichiara apertamente sostenitore del nazismo. A luglio dell'anno scorso Hochman era stato licenziato dalla campagna presidenziale del governatore della Florida Ron DeSantis dopo aver messo in rete materiale riconducibile alla propaganda nazista.
I video che circolano in queste settimane sono stati prodotti da una società, FrankSpeech Properties, fondata da Mike Lindell, un industriale dei cuscini molto amico di Trump e tra i più accaniti negazionisti della regolarità del voto nel 2020. Video e voce narrante vengono utilizzate per lanciare messaggi d'odio contro la comunità arcobaleno.
Un portavoce di Human Rights Campaign, Sam Lau, ha respinto le accuse: "Fascisti e simpatizzanti autoritari hanno preso di mira la nostra campagna e la comunità Lgbtq+ per lo stesso motivo per cui prendono di mira le persone di colore, le donne, gli immigrati e chiunque non la pensa o non appare come loro. Sono alla disperata ricerca di prendere il potere". "Loro sanno - ha aggiunto - che la maggioranza del popolo americano crede nell'eguaglianza, e allora usano la loro retorica falsa e incendiaria per provare a demonizzare le nostre comunità e spaventarci".
Secondo un report pubblicato dall'Fbi ad agosto, i crimini d'odio contro gay, lesbiche e trans sono aumentati dell'8,6 per cento nel 2023, rispetto a un anno prima.
Nella campagna d'odio è stata inclusa McKinsey & Company, il gigante newyorkese della comunicazione strategica, che conta su circa trentamila dipendenti e un fatturato di oltre dieci miliardi di dollari. In un video intitolato "How the Deep State infiltrates presidential administrations using McKinsey & Company", Hochman accusa l'agenzia di essere un "giocatore chiave nel network globalista che sta cercando di sovvertire la nazione americana".
Hochman accusa McKinsey di "essersi infiltrata per quasi un secolo in ogni amministrazione presidenziale". Compreso quando alla Casa Bianca c'era Trump. "Quando Donald Trump è andato al potere - dice Hochman - McKinsey non ando' via, ma si mise al lavoro" e piazzo' "alleati e collaboratori in posizioni chiave dell'amministrazione".
"Se Trump - conclude il video - sconfiggerà Kamala Harris, McKinsey non perderà tempo nel cercare di infiltrarsi di nuovo nella transizione".