AGI - "Secondo le informazioni in nostro possesso, metà degli ostaggi a Gaza sono vivi" su 97 ancora nella mani di Hamas, lo ha detto oggi il premier israeliano Benjamin Neytanyahu in una riunione a porte chiuse della Commissione Affari Esteri e Difesa della Knesset, secondo quanto riportato dalla radio dell'esercito.
Secondo precedenti fughe di notizie dallo stesso incontro, Netanyahu avrebbe anche negato di aver ostacolato un accordo sulla presa di ostaggi, accusando Hamas di aver chiesto numerose revisioni alla proposta di cessate il fuoco.
Il numero due di Hezbollah, Naim Qassem, ha dichiarato che il movimento islamista libanese sta entrando in "una nuova fase" nella battaglia che ha condotto contro Israele dall'inizio della guerra nella Striscia di Gaza. "Siamo entrati in una nuova fase", quella del regolamento di 'conti aperti', ha dichiarato in occasione del funerale di Ibrahim Aqil, un alto funzionario militare ucciso venerdì da un attacco israeliano. "Le minacce non ci fermeranno: siamo pronti a tutti gli scenari militari" contro Israele, ha aggiunto.
Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha lanciato un grido d'allarme, stavolta riguardo il Libano e le tensioni crescenti con Israele. Il Libano, ha detto in un'intervista alla Cnn alla vigilia dell'Assemblea generale, "rischia di diventare una nuova Gaza".
Casa Bianca, una escalation non è nell'interesse di Israele
Una "escalation" militare non è nell'"interesse" di Israele, ha avvertito domenica il portavoce della Casa Bianca John Kirby. "Non pensiamo che un'escalation di questo conflitto militare sia nel loro interesse", ha detto alla televisione ABC. "Questo è ciò che stiamo dicendo direttamente alle nostre controparti israeliane", ha aggiunto il portavoce, chiedendo ancora una volta una soluzione 'diplomatica' al conflitto.