AGI - L'ambasciata degli Stati Uniti in Kenya ha messo in guardia da possibili attacchi terroristici nel Paese africano in occasione dell'anniversario di attentati passati e ha chiesto ai suoi cittadini di aumentare la prudenza. In un avviso diramato ieri e riportato oggi dai media locali, la missione diplomatica statunitense ha ricordato ai propri cittadini in Kenya di esercitare "una maggiore cautela a causa dei rischi di terrorismo e rapimento".
"I luoghi frequentati dai cittadini statunitensi, da altri cittadini stranieri e dai turisti a Nairobi e in altre parti del Kenya continuano a essere presi di mira dai terroristi", ha dichiarato la missione. I gruppi terroristici, ha avvertito, "potrebbero attaccare con poco o nessun preavviso, prendendo di mira alberghi, ambasciate, ristoranti, centri commerciali e mercati, scuole, stazioni di polizia, luoghi di culto e altri luoghi frequentati da stranieri e turisti".
Sebbene gli attacchi possano verificarsi in qualsiasi momento, l'ambasciata ha osservato che "le preoccupazioni sono accresciute dalla vicinanza con gli anniversari di precedenti attacchi terroristici", come l'11 settembre 2001, l'attacco che ha ucciso quasi 3.000 persone negli Stati Uniti. Gli Stati Uniti hanno anche ricordato la guerra a Gaza, iniziata il 7 ottobre 2023 a seguito di un attacco a Israele da parte dei terroristi del gruppo islamista Hamas. La missione diplomatica ha anche ricordato l'attacco del 21 settembre 2013 del gruppo jihadista somalo Al Shabab al centro commerciale Westgate di Nairobi, che ha ucciso 71 persone, tra cui quattro attentatori.
L'esercito keniota ha invaso la Somalia nell'ottobre 2011 a seguito di una serie di rapimenti attribuiti ad Al Shabab sul suo territorio. Poco dopo, nel febbraio 2012, le truppe keniote si sono unite alle forze dell'Unione Africana in Somalia, che combattono i fondamentalisti a fianco dell'esercito somalo. Da allora, questi jihadisti, affiliati alla rete terroristica di Al Qaeda dal 2012, hanno compiuto numerosi attacchi in Kenya. Al Shabab attacca spesso nella capitale somala, Mogadiscio, e in altre parti della Somalia per rovesciare il governo centrale - sostenuto dalla comunita' internazionale - e instaurare con la forza uno Stato islamico in stile wahhabita (ultraconservatore).