AGI - Le elezioni americane, la guerra in Medio Oriente, la Cina, gli abusi e la pena di morte. Papa Francesco torna dal suo 45esimo viaggio apostolico internazionale in Asia e Oceania, il piu' lungo del Pontificato, e come di consueto, sull'aereo dialoga con i giornalisti a bordo.
Tanti i temi affrontati. Sulle prossime elezioni negli Stati Uniti, a chi gli chiedeva quale consiglio dare a un elettore cattolico che si trova a dover scegliere tra un candidato che vorrebbe deportare 11 milioni di migranti e un'altra favorevole all'interruzione della gravidanza, dal Pontefice arriva una netta condanna: "Ambedue i candidati sono contro la vita".
"Sia quello che butta via i migranti sia quello che uccide i bambini", ha rimarcato. "Di queste cose dobbiamo parlare chiaro, niente 'ma però', "ambedue le cose sono chiare: mandare via i migranti è una cattiveria, mandare via un bambino dal seno della mamma è un assassinio, perché c'è la vita". "Nella morale politica in genere si dice che non votare è brutto, si deve votare e si deve scegliere tra il male minore. E qual è il male minore? Quella signora o quel signore? Non so... Ognuno pensi con la propria coscienza", suggerisce.
Tornando da Singapore, con una popolazione a maggioranza cinese, si parla ovviamente di Cina. Il Papa ribadisce il suo desiderio di visitarla ("per me è un'illusione") e la definisce "una promessa e una speranza per la Chiesa".
"Sono contento dei dialoghi" con Pechino e il "risultato è buono. Anche per le nomine dei vescovi si lavora con buona volontà", continua il Pontefice. "Ho sentito la Segreteria di Stato e sono contento di come vanno le cose".
mandare via i migranti è una cattiveria, mandare via un bambino dal seno della mamma è un assassinio, perché c'è la vita
Poi il dolore per Gaza, dove il conflitto "è troppo". "E - mi scuso di dire questo - ma non trovo che si facciano i passi per fare la pace".
E ancora sui prossimi viaggi: Papa Francesco smentisce in modo categorico ("Non andrò a Parigi, non andrò a Parigi!") le indiscrezioni riportate dai media francesi che lo davano presente, l'8 dicembre, per la riapertura della Cattedrale di Notre Dame. E per quanto riguarda un viaggio in Argentina, da lui ipotizzato, più volte mesi fa, Francesco ribadisce il suo desiderio ("vorrei andare, è il mio popolo") ma spiega che una visita "ancora non è decisa. Ci sono delle cose da risolvere prima".
Nel caso fosse possibile andare in Argentina, ha pensato a uno scalo alle Canarie? "Penso un pò a questo perché li' ci sono delle situazioni dei migranti e vorrei essere vicino ai governanti e al popolo delle Canarie", la sua risposta.
Il tema degli abusi: "L'abuso è una cosa demoniaca perché ogni tipo di abuso distrugge la dignità della persona", "l'abuso sessuale sui bambini, sui minorenni è un crimine! Una vergogna!", sottolinea Papa Francesco a una domanda nella quale si cita il caso di Abbè Pierre, della comunità francese Emmaus.
"Tu hai toccato un punto molto dolente e molto delicato. Gente buona, gente che fa il bene, hai nominato l'Abbè Pierre, che poi, con tanto bene fatto, si vede che questa persona è un peccatore brutto. E questa è la nostra condizione umana".
"Dobbiamo parlare chiaro su queste cose, non nascondere. Il lavoro contro gli abusi è una cosa che tutti noi dobbiamo fare", ma non solo contro gli abusi sessuali, contro ogni tipo di abuso. "Io sono contento quando vengono fuori questi casi", non bisogna "dire 'copriamo, copriamo perché non si veda'. I peccati pubblici sono pubblici e vanno condannati".
Infine, tra gli argomenti trattati, la pena di morte, che vige ancora in Singapore. "La pena di morte non funziona. Lentamente dobbiamo cercare di eliminarla", afferma il Papa. "Tanti Paesi hanno la legge ma non eseguono la sentenza", come accade per esempio negli Stati Uniti, aggiunge. La pena di morte dobbiamo fermarla. Non va, non va..."