AGI - Il Washington Post contesta la versione delle forze armate israeliane in merito all'uccisione dell'attivista turco-americana Aysenur Eygi, sostenendo che quando è stata colpita i manifestanti si erano già ritirati e non rappresentavano più una minaccia per i soldati.
L'Idf ha riconosciuto di aver probabilmente colpito a morte per errore la 26enne mentre prendeva parte a una protesta contro un insediamento vicino a Nablus durante la quale erano scoppiati dei disordini, con pneumatici bruciati e lancio di pietre. Le truppe hanno sostenuto che miravano a un altro individuo che stava partecipando alle violenze.
Tuttavia, secondo l'articolo del Wp, basato su resoconti di testimoni oculari e video, Eygi è stata colpita più di mezz'ora dopo il picco delle proteste e circa 20 minuti dopo che i dimostranti si erano spostati lungo la strada, allontanandosi. Il che significa che era a circa 180 metri di distanza dalle truppe e non avrebbe potuto rappresentare una minaccia.
I testimoni hanno raccontato che un adolescente palestinese che si trovava a circa 20 metri da lei è stato ferito dal fuoco dell'Idf ma l'esercito non ha voluto dire se fosse lui l'obiettivo. Attivisti e residenti hanno sottolineato che il momento in cui Eygi è stata uccisa non è stato ripreso perché non stava succedendo molto in quel momento.